Il lavoro digitale aumenta le
retribuzioni e attenua le differenze di genere così come quelle
d'età. Tra i lavoratori con competenze digitali si rileva una
maggiore concentrazione di donne con stipendi più elevati in
aree come il marketing e le risorse umane. La retribuzione
d'ingresso varia in funzione della laurea, l'indirizzo più
premiato è quello tecnico-scientifico con salari di ingresso
superiori ai 2.000 euro al mese. Mediamente un giovane 4.0
guadagna 32.000 euro all'anno contro i 30.000 di un pari età
analogico. Emerge dall'indagine retributiva dell'Unione
Industriali di Torino, realizzata in collaborazione tra dodici
associazioni del Nord aderenti a Confindustria. Nel 2021 sono
state coinvolte 800 imprese con 60.000 dipendenti. Le aziende
torinesi sono 340 con 11.000 lavoratori
Nel 2021 i salari sono cresciuti mediamente dell'1,8% La
retribuzione media per gli operai si attesta sui 27.500 euro
all'anno, con differenze che riguardano soprattutto il livello
di specializzazione dei lavoratori: mentre gli operai generici
si posizionano intorno ai 24.000 euro all'anno, quelli altamente
specializzati superano i 30.000 euro all'anno. "Con il passare
del tempo aumentano le differenze a vantaggio di chi ha
conoscenze tecnico-scientifiche. Un input che deve orientare in
un certo modo le scelte dei percorsi formativi delle nuove
generazioni", sottolinea il direttore dell'Unione Industriali,
Angelo Capetti.
Nelle nuove generazioni lo stipendio non è l'unico elemento
di valutazione nella scelta lavorativa. Pesano fattori quali le
prospettive di carriera, la presenza di un sistema di welfare
aziendale, l'ambiente di lavoro e la sua organizzazione, la
presenza o meno dello smart working. Il lavoro da lontano è in
crescita: tra le tendenze più nuove - ancora difficili da
analizzare in termini quantitativi - c'è quella dello smart
working addirittura da un altro Paese.
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