Nato con una malformazione
all'avambraccio sinistro, una innovativa protesi mioelettrica ha
restituito la mano ad un bambino di soli tre anni, che ora è in
grado di maneggiare le posate, le penne o le matite in un modo
naturale. La protesi, interamente finanziata dall'Asl di Cuneo,
è stata applicata dall'Officina Ortopedica Maria Adelaide di
Torino, tra le poche realtà accreditate in Italia per
l'applicazione degli arti bionici.
"Jacopo è un bimbo molto vivace! Ora che ha una nuova protesi
è come se avesse un giocattolo da aggiungere alla sua
collezione", racconta Nadia, la madre del bimbo, che "ha
iniziato a rendersi conto della diversità della sua manina
frequentando il baby parking". Dopo il primo impatto con una
protesi estetica, non così buono, la famiglia che vive a San
Benigno, una frazione di Cuneo, si è rivolta all'Officina
Ortopedica Maria Adelaide, scegliendo una protesi in grado di
agevolare la quotidianità del bimbo. Ora viene seguito da una
neuropsicomotricista di Cuneo, con cui fa esercizi una volta a
settimana, ma i risultati sono soddisfacenti. "Per mio figlio
una protesi in età pediatrica è fondamentale, perché in questo
modo il bambino sin da subito potrà prendere confidenza con la
mioelettrica - conclude la madre di Jacopo -. Avrà maggiori
possibilità che la possa integrare in età prescolare, oltre a
correggere la postura".
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