"Le case di design dell'automobile
hanno un futuro. Come hanno fatto altri settori, però, devono
adeguarsi al cambiamento, seguire le trasformazioni del mercato
e diversificarsi". Umberto Palermo, creativo designer dell'auto,
prova a immaginare il futuro di un comparto alle prese con una
profonda trasformazione e non poche difficoltà. "E' finita
un'epoca - osserva - ma altri comparti hanno saputo reagire e
reinventarsi dopo una grande crisi. Non si può mettere una
pietra tombale sul comparto del design, della progettazione e
realizzazione di prototipi per l'auto. Bisogna reagire, ci vuole
una rottura rispetto al passato. Non basta avere fatto la storia
dell'auto, se non si riesce a ridisegnare il futuro", spiega
Palermo che il 2 luglio ha presentato il quadriciclo elettrico
Mole Urbana.
"Partiamo da una domanda: Torino e il Piemonte sono stati in
grado di adeguarsi alle nuove esigenze del mondo dei trasporti?
Faranno in tempo? Le grandi case automobilistiche - osserva -
non valorizzano più il contributo dei designer esterni, ma non
credo che non ne abbiano bisogno. E' una fase di grande
cambiamento, segnata dall'arrivo dell'auto elettrica. Bisogna
approfittarne per rimettersi in gioco, puntando su innovazione,
professionalità, qualità. Tutte cose che richiedono grandi
investimenti". Palermo individua alcuni problemi: "spesso i
designer non sono capaci di capire il momento della fine della
vena creativa, serve un cambio generazionale. Poi ci sono le
gare per appalti sempre più al ribasso a discapito di qualità e
professionalità, l'uso del sistema 'body rental' da parte delle
grandi aziende, scuole di design dove si fa credere che la
bravura sia determinata dal bel disegno senza considerare
talento e propensione per un mestiere speciale". Palermo chiede
che la politica scommetta proprio sul design per ripartire con
una radicale detassazione del settore: "i crediti di imposta non
bastano. Spesso per inventare spendi di più rispetto a quanto
siano i profitti entrando in circuiti debitori da cui non puoi
più uscire".
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