Le primarie sono "in alcuni casi
uno strumento divisivo", mentre oggi "serve unità tra i
torinesi, nel Pd e nel centrosinistra" ma, "se la coalizione
deciderà di organizzarle, io ci sono". Mauro Salizzoni,
vicepresidente del Consiglio regionale del Piemonte dopo aver
dedicato la vita alla medicina e ai trapianti di fegato,
conferma così la sua disponibilità a candidarsi a sindaco di
Torino. "A chi mi dice che sono troppo vecchio per correre,
ricordo che lascio indietro tanti più giovani", dice a proposito
della sua età, 72 anni.
Nelle scorse settimane, nel corso di una riunione di
coalizione, il centrosinistra ha sospeso le primarie, opzione
che resta però sul tavolo. Finora si sono detti pronti al
confronto Stefano Lo Russo, già assessore e attuale capogruppo
del Pd al Comune di Torino, Enzo Lavolta, anche lui assessore
nella giunta Fassino e ora vicepresidente vicario del Consiglio
comunale, Igor Boni, presidente dei Radicali Italiani, e Luca
Jahier, fino allo scorso ottobre presidente del Cese, il
Comitato economico e sociale europeo. In campo anche l'ex
assessore regionale Gianna Pentenero.
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