Le mascherine non autorizzate
all'uso sanitario consegnate oggi dalla Protezione civile
all'Ordine dei medici non sono mai transitate dal Magazzino
centralizzato per l'emergenza coronavirus di Grugliasco
dell'Unità di crisi, ma sono state fornite direttamente agli
interessati dalla sede romana. Lo rende noto l'assessore alla
Sanità della Regione Piemonte, Luigi Genesio Icardi, precisando
come ogni fornitura in arrivo a Grugliasco sia soggetta al
vaglio tecnico dell'Unità di crisi.
"Ad esempio - rileva l'assessore Icardi -, della fornitura di
102 mila mascherine della Protezione civile arrivate questa
notte al Magazzino di Grugliasco, solo 24 mila mascherine sono
state ritenute dall'Unità di crisi della Regione Piemonte idonee
alla distribuzione agli ospedali. Per le altre 78 mila, invece,
la stessa Unità di crisi ha chiesto un supplemento di
certificazione, tenendole bloccate in magazzino. Sempre
stanotte, sono arrivate all'Unità di crisi anche 50 mila
mascherine ffp2 donate dalla Huawei Italia, immediatamente
andate in distribuzione, in quanto pienamente rispondenti ai
requisiti richiesti".
Intanto, l'Unità di crisi chiarisce la posizione sulle discusse
mascherine brasiliane distribuite nei giorni scorsi,
sottolineando come le stesse siano a tutti gli effetti
certificate come "mascherine chirurgiche ad uso sanitario". "Si
tratta di dispositivi di protezione acquistati nella prima fase
dell'emergenza - spiega l'assessore regionale alla Protezione
civile della Regione Piemonte, Marco Gabusi -, quando le
disponibilità dei dispositivi di protezione individuale erano
molto limitate e anche da Roma non c'erano rifornimenti.
Comprendiamo talune riserve sulle caratteristiche pratiche, ma
fortunatamente abbiamo verificato la loro certificazione".
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