Al momento
l'ipotesi di realizzare un Cpr, centro di permanenza per i
rimpatri, nel villaggio post terremoto di San Giuliano di Puglia
(Campobasso) non esiste. A farlo sapere è il sindaco del paese
molisano, colpito nel 2002 dal sisma che fece crollare la scuola
Jovine dove morirono 27 bambini e una maestra.
"Sulla stampa nazionale qualcuno ha parlato di questa
possibilità, ma non è un'ipotesi in campo - spiega il primo
cittadino Giuseppe Ferrante - e questo mi è stato confermato
oggi anche dal presidente della Regione Roberti che proprio
poche ore fa ha incontrato il ministro degli interni Piantedosi.
Del resto - aggiunge il sindaco - quella struttura, per come è
realizzata, non si addice a una trasformazione del genere".
Il villaggio temporaneo, con 270 case, in grado di ospitare
più di mille persone, fu realizzato 21 anni fa subito dopo il
terremoto e durante il periodo della ricostruzione ospitò quasi
tutta la popolazione di San Giuliano. Poi, quando tutti sono
tornati nelle loro case ricostruite è iniziato un lungo periodo
di degrado e abbandono. Oggi il villaggio della casette è di
fatto inagibile, abbandonato in attesa di un futuro che è stato
scritto, ma che ancora non si concretizza. Lì sarà realizzato un
Centro di formazione della Croce Rossa italiana. Da poco c'è
stata l'aggiudicazione della progettazione e a breve ci sarà la
firma del contratto.
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