Gli animali sono in grado di percepire in anticipo eventuali scosse di terremoto. Un 'luogo comune' finora, per la prima volta suffragato da una ricerca scientifica condotta durante la sequenza sismica nel Centro Italia del 2016, anche con un monitoraggio satellitare dei movimenti collettivi degli animali da allevamento. La ricerca, in via di pubblicazione sulla rivista Ethology, è coordinata da Martin Wikelski, direttore del Dipartimento di Migrazione del Max Planck Institute. Vi hanno partecipato anche gli italiani Andrea Catorci e Paola Scocco, della Scuola di Bioscienze e Medicina Veterinaria dell'Università di Camerino, oltre a ricercatori tedeschi, russi e arabi.
Lo scopo era verificare la possibilità di usare l'approccio come uno degli strumenti possibili per la previsione a breve termine dei terremoti.
"I risultati pubblicati - spiega Unicam - hanno dimostrato come gli animali domestici mostrino livelli di attività statisticamente più elevati prima dei terremoti, con tempi di anticipazione (1-20 ore) negativamente correlati alla distanza dagli epicentri (5-28 km)". Per esempio "con epicentri entro 5 km gli animali mostrano variazioni significative dei loro movimenti anche 20 ore prima di un evento sismico di magnitudo superiore a 4". Si tratta "dati iniziali e ancora non applicabili operativamente, ma per la prima volta dimostrano su basi scientifiche la capacità degli animali di avvertire in anticipo choc sismici pur senza poter, per il momento, dimostrare a cosa tale capacità sia connessa".
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