Nelle Marche nel decennio 2010-2019
la percentuale cumulativa totale di adempimento della Regione ai
Lea (livelli essenziali di assistenza) è del 84,1% (media Italia
75,7%) ovvero il 15,9% delle risorse assegnate nel periodo
2010-2019 non ha prodotto servizi per i cittadini. E' quanto
emerge dal report di Fondazione Gimbe "L'autonomia differenziata
in sanità", che esamina le criticità del ddl Calderoli approvato
al Senato e ora in discussione alla Camera, e analizza il
potenziale impatto sul Ssn delle maggiori autonomie richieste
dalle Regioni in materia di tutela della salute.
Nel 2020 il punteggio totale degli adempimenti della Regione
ai Lea è di 245,7 (punteggio massimo 300). Secondo l'analisi
Gimbe, la Regione Marche si posiziona quinta tra le Regioni e
Province autonome ed è risultata adempiente secondo il Nuovo
Sistema di Garanzia (Nsg) perché ha registrato un punteggio più
che sufficiente nell'area della prevenzione (79,01 su 60),
nell'area distrettuale (91,68 su 60) e nell'area ospedaliera
(75,05 su 60).
Nel 2021 il punteggio totale degli adempimenti della Regione
ai Lea è di 257,9 (punteggio massimo 300). Secondo l'analisi
Gimbe le Marche si posizionano al sesto posto tra le Regioni e
Province autonome e la regione risulta adempiente secondo il
Nuovo Sistema di Garanzia.
Nel 2022 l'aspettativa di vita alla nascita è pari a 83,3
anni (media Italia 82,6 anni). Dall'analisi della mobilità
sanitaria nel periodo 2010-2021 emerge che la regione ha
accumulato complessivamente un saldo negativo pari a -456
milioni e 368.395 euro.
Il raggiungimento degli obiettivi della Missione Salute del
Pnrr è strettamente legato alle performance della regione, in
particolare: per raggiungere il target 2026 di assistere almeno
il 10% della popolazione over 65 in Adi la Regione deve
aumentare i pazienti assistiti del 156%; sono presenti 5,69
infermieri ogni mille abitanti. La regione è sopra la media
nazionale pari a 5,06.
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