"Un'operazione industriale, nata da
un'opportunità e non da una necessità". Maurizio Vecchiola,
presidente e ad di Finproject definisce così lo scenario
dell'acquisizione del gruppo marchigiano, leader in Italia del
compounding e della produzione di manufatti ultraleggeri, da
parte di Versalis, società chimica del gruppo Eni, che, già
proprietaria del 40% del pacchetto azionario, ha esercitato
l'opzione di acquisto del restante 60%. Operazione che si
chiuderà nel quarto trimestre 2021 e che era in gestazione da
"almeno un paio di anni" dice Vecchiola. Cioè da prima del
covid. Le proiezioni sono di chiudere il 2021 "con un giro di
affari di 232 milioni di euro". Il Gruppo Industriale
Finproject, fondato 56 anni fa da Euro Vecchiola con sede a
Morrovalle (Macerata), ma con 11 impianti di produzione e
ricerca in vari Paesi e tre uffici di rappresentanza (Usa,
Brasile e Turchia), circa 2.200 dipendenti in tutto il mondo,
"non era in vendita" sottolinea Vecchiola. Giunto al termine
naturale l'apporto di alcuni Fondi di private equity, è
cominciato il dialogo con Versalis e "ci siamo accorti che
parlavamo la stessa linguae avevamo gli stessi valori:
attenzione al Territorio e responsabilità sociale per le
comunità e le persone". Gli stessi portati avanti dal fondatore
dell'Eni, il marchigiano Enrico Mattei, figura ancora di
riferimento per il mondo dell'impresa. Ma l'operazione con
Versalis offre "prospettive di crescita nella direzione della
transizione verde e della sostenibilità". Secondo il presidente
e ad di Finproject, "il territorio beneficerà di questa
operazione, l'azienda ne sarà rafforzata in un contesto di
grande solidità". L'operazione garantisce la continuità
operativa del Management e dei collaboratori. Immutato il core
business, resta anche il brand Xl Extralight per i prodotti
ultraleggeri destinati al settore moda (calzature soprattutto,
ma anche borse) e ad altri, tra i quali industria del wellness,
sicurezza, automotive, arredamento.
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