Una prova sottotono nei primi
cinque lanci e poi una chiusura che finalmente rende merito al
suo talento. L'azzurro di origini sudafricane Zane Weir termina
al sesto posto la finale di Diamond League, con la misura di
20,85, trovata all'ultimo ingresso in pedana, dopo tre nulli, un
19,89 e un'altra "x". Il pesista che è stato quinto alle
Olimpiadi di Tokyo completa a testa alta la sua avventura nel
massimo circuito mondiale, in una gara dominata dal primatista
del mondo e campione olimpico Ryan Crouser con il record del
meeting di Zurigo (22,67), per distanziare l'altro statunitense
Joe Kovacs (22,29) e il serbo Armin Sinancevic (21,86).
Peccato, perché queste occasioni vanno sfruttate al massimo:
8,17 per vincere la Diamond League nel salto in lungo, come
accaduto allo svedese Thobias Montler, non è certo una misura
impossibile per Filippo Randazzo. Il catanese non va oltre una
settima piazza che non lo fa felice, con la misura di 7,87. Il
diamante lo porta a casa lo svedese Montler.
È spettacolo sulla pedana dell'alto: la russa campionessa
olimpica Mariya Lasitskene rischia di uscire a 1,96 (due
errori), poi vola alla migliore prestazione mondiale dell'anno
(2,05) e infine tenta senza fortuna 2,07, in una gara
superlativa, con l'ucraina Yaroslava Mahuchikh che oltrepassa
2,03, prova per due volte 2,05 senza riuscire e poi dà l'assalto
a 2,07. La terza protagonista è l'australiana Nicola McDermott
che valica 2,01 prima di sbagliare una volta a 2,03 e in due
occasioni a 2,05. Domani tocca ad altri cinque italiani, fra i
quali Gianmarco Tamberi, che dalle 20.25 gareggerà nel salto in
alto.
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