Si terrà domani a Fermo davanti al
gip Cesare Marziali l'udienza di convalida del fermo della
38enne bulgara arrestata dai carabinieri per le accuse di
incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato per la
morte della figlia di 6 anni, deceduta a seguito di un incendio
notturno divampato in un appartamento a Servigliano (Fermo) l'8
gennaio scorso. La svolta nelle indagini è arrivata ieri, dopo
le dimissioni della donna dall'ospedale dov'è stata curata per
ustioni e intossicazione: è stata sentita di nuovo e poi fermata
dai carabinieri e trasferita nel carcere di Villa Fastiggi
(Pesaro). La donna, difesa dall'avv. Gianmarco Sabbioni, aveva
raccontato che stava dormendo con le due figlie di 6 e 4 anni
(il compagno 38enne non era in casa), che era stata svegliata
dall'odore del fumo, che aveva portato fuori la figlia più
piccola e che non era riuscita a tornare nell'abitazione per
salvare l'altra. Una versione che non ha convinto gli
investigatori, in particolare dopo i primi accertamenti tecnici.
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