Leone Senigallia morì durante
l'arresto da parte dei fascisti, Rosy Wertheim visse nascosta in
Olanda per scampare alle deportazioni, György Ligeti fu espulso
nel 1944 dal Conservatorio di Budapest e spedito in un campo di
lavoro dal regime ungherese di Horthy, mentre il fratello Gábor
e i genitori furono deportati rispettivamente a Mauthausen-Gusen
e Auschwitz, da dove solo la madre fece ritorno. Le loro
musiche, come quelle di altri compositori del Novecento
perseguitati perché ebrei, costituiscono il programma di
Sommersi e Salvati, la nuova rassegna musicale che si svolgerà
in un luogo d'eccezione, il Memoriale della Shoah di Milano.
Dal 3 aprile al 22 maggio in quattro mercoledì l'Mdi
ensemble, che ha ricevuto il premio Abbiati nel 2021 per
l'impegno nel repertorio contemporaneo, eseguirà musiche come
"antidoto allo sbiadirsi della memoria dell'Olocausto - ha
spiegato Ilaria Borletti Buitoni, presidente della Società del
Quartetto che organizza la rassegna - e quindi alla scarsa
consapevolezza storica nei giovani, al negazionismo, al
revisionismo, alla retorica dei ruoli". I sommersi e i salvati
(che è il titolo dell'ultimo lavoro di Primo Levi) vuole anche
essere "una risposta - ha aggiunto - a fenomeni dilaganti come
l'antisemitismo, il cui terribile riemergere è alimentato
dall'ignoranza del passato e del presente".
I concerti si svolgeranno alle 17:30 e alle 19:15 e sarà
possibile fare visite guidate del Memoriale mezz'ora prima
dell'inizio delle esecuzioni in programma il 3 e 17 aprile e
ancora l'8 e il 22 maggio.
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