(di Chiara Di Michele)
Per la prima volta nella sua storia
Moncler supera il miliardo di ricavi in sei mesi. Un risultato
sottolineato con orgoglio dall'a.d Remo Ruffini perché
"testimonia il grande lavoro di squadra e l'approccio innovativo
del gruppo". Nel futuro, "consapevoli di un contesto di mercato
ancora incerto e complesso - dice l'a.d. - continueremo ad
investire nella nostra organizzazione e nelle nostre persone per
consentire ai nostri marchi di esprimere il loro pieno
potenziale".
Nel dettaglio, i ricavi del gruppo nel semestre si sono
attestati a 1,14 miliardi di euro (+24%) con una crescita del
29% per il marchio Moncler (935 milioni) e del 5% per Stone
Island (201,6 milioni), che vede anche l'arrivo di Robert
Triefus come amministratore delegato. Il risultato netto di
gruppo è pari a 145,4 milioni rispetto ai 211,3 milioni del
primo semestre 2022 che includeva però un beneficio fiscale
straordinario di 92,3 milioni per il riallineamento del valore
fiscale del marchio Stone Island, un brand sul quale Ruffini
evidenzia che, con l'arrivo del nuovo a.d, "è appena iniziato il
secondo capitolo dell'evoluzione".
Nel giorno di una semestrale da record però il titolo
Moncler ha chiuso in calo (-1,7%) penalizzato dalle vendite
innescate su tutto il comparto del lusso dal tonfo di Lvmh
(-5,1%), all'indomani della presentazione dei conti del colosso
francese che ha deluso gli analisti in particolare a causa del
rallentamento delle vendite negli Stati Uniti.
Se si guarda alle vendite in chiave geografica, Moncler
cresce in particolare in Asia (+39%) e anche nella regione
dell'Emea (+29%), grazie a una solida domanda locale e al
miglioramento dei flussi di turisti. I ricavi delle Americhe si
sono invece limitati a un +3% (-5% nel secondo trimestre),
dovuto all'impatto della conversione della catena statunitense
Nordstrom da modello di business wholesale a ibrido.
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