Simone Strocchi, presidente e
managing partner di Electa Ventures, dopo il successo di Ipo
Club ha messo in campo un nuovo veicolo, Ipo Club 2, ancora in
partnership con Azimut, col quale punta a raccogliere 100
milioni di euro, fulcro "un ecosistema da 500 milioni" per
investire nelle piccole e medie imprese e portarle poi in Borsa.
"In Italia i capitali privati ci sono ma investono nel breve
termine, dobbiamo essere reattivi e smettere di lasciare
l'attività più redditizie ai fondi chiusi stranieri o pensare
che si debba auspicare l'intervento della mano pubblica",
afferma Strocchi all'ANSA.
Nel suo palmares ci sono le matricole di successo degli ultimi
anni, da Sesa a Italian Wine Brands, da Pharmanutra a Digital
Value, fino all'ultima quotazione a dicembre di Magis. Il
manager non svela chi ha messo nel mirino ora ma "la 'pipeline'
è sempre in lavorazione e riteniamo che in autunno faremo già il
primo investimento".
"Guardiamo a società dai 10 ai 50 milioni di marginalità,
spesso leader di nicchia, con vocazione a partecipare o a
diventare fulcro di processi aggregativi, per filiera o
industry" spiega.
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