Uno spaccato del vissuto italiano
narrato attraverso un racconto di formazione. La periferia
romana di Spinaceto degli anni Settanta, viene resa nelle sue
complessità da Fabio Luppino, con un romanzo - 'Con gli occhi di
un terzino sinistro' (Emersioni, casa editrice del gruppo Lit) -
che lascia trapelare il sentore di una storia autobiografica.
Attraverso lo sguardo di un ragazzo, Luppino, giornalista
romano, punta lo zoom sulla quotidianità per raccontare il passo
dall'adolescenza all'età adulta.
E' centrale il tema politico. Il dispiegarsi di una vita
fatta di azioni comuni come una partita di pallone, è quella che
si trova nel volume (pp.104,13.5 euro): attraverso le giornate
del giovane protagonista si assiste alla sua maturazione. Una
storia fatta di passione e disincanto tipici della crescita, di
scoperte e perdite tenute insieme dall'amore per lo sport. Una
passione, quella per il calcio, nata come un comune passatempo e
diventata poi cruciale per l'affermazione del protagonista.
Le vicende si muovono a cavallo tra la fine degli anni
Settanta e l'inizio degli anni Ottanta, a Spinaceto, quartiere
della periferia romana dove Nanni Moretti girò alcune scene di
'Caro Diario'. Lo stile di Luppino, ricco di immagini, ci fa
rivivere un'epoca, spesso stigmatizzata, con gli occhi dell'
innocenza e la naturalezza di un giovane in cerca del suo
futuro. Tutto inizia con un inatteso ingresso in campo, il
preciso momento in cui arriva inaspettato il proprio turno e la
vita prende una nuova piega in una zona di periferia dove
apparentemente nulla accade.
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