Tutti in piedi, ieri sera, al
Teatro Modena di Genova a fine spettacolo ad applaudire Ambra
Angiolini, il volto coperto dalle mani a nascondere un pianto
liberatorio assolutamente comprensibile dopo un monologo così
drammatico e "sentito". Uno spettacolo da non perdere "Oliva
Denaro", tratto dal romanzo di Viola Ardone, proposto con la
drammaturgia di Giorgio Gallione in collaborazione con la stessa
Angiolini.
"Oliva Denaro" è la storia di Franca Viola la ragazza
siciliana che negli anni Sessanta fu la prima a rifiutare il
cosiddetto matrimonio riparatore dopo essere stata vittima di
violenza. Allora il codice penale prevedeva che l'autore di uno
stupro potesse estinguere la condanna sposando la vittima della
sua violenza. E fu proprio il coraggioso "no" di Franca Viola a
cambiare le assurde regole del gioco nel 1981. Oliva, dunque, è
nella ricostruzione drammaturgica la ragazza che rivive la
propria storia, dalla fanciullezza innocente alla violenza e
alla decisione di ribellarsi coinvolgendo la propria famiglia,
compreso la sorella che quattro anni prima aveva accettato il
matrimonio finendo reclusa nella casa del marito.
Gallione ha costruito uno spettacolo di forte tensione
alternando con abilità la leggerezza di certi episodi con gli
improvvisi scatti di crudele realismo. Ha scelto, con l'aiuto di
Paolo Silvestri, di ricreare gli anni Sessanta attraverso le
canzoni di Mina e delle Kessler; e ha sfruttato appieno lo
spazio scenico ideato da Guido Fiorato con gusto e raffinatezza
fra piante, agrumi e orti, a immaginare una Sicilia contadina e
semplice. Coinvolgente poi la costruzione psicologica della
protagonista che nel racconto passa attraverso svariate
sfumature emozionali. E Ambra Angiolini si è rivelata davvero
brava a cogliere la pienezza e la rotondità di una donna
straordinaria che sin da ragazzina si pone domande scomode e,
pur ripetendosi le raccomandazioni della madre (simbolo della
donna asservita alle regole) si rende sempre più conto del
diritto a poter scegliere il proprio destino e la propria vita.
Bellissimo il finale con Ambra che scende dal palcoscenico al
momento del processo e scandisce con crescente violenza il "no"
al matrimonio riparatore.
Applausi come si è detto interminabili, repliche fino a
domenica, giorno in cui ci sarà doppio spettacolo essendo stata
aggiunta una recita serale.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA