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Operaio cade da oltre tre metri e muore. 'Non aveva le dotazioni di sicurezza'

Operaio cade da oltre tre metri e muore. 'Non aveva le dotazioni di sicurezza'

A Genova Pegli, inutili i soccorsi del 118. Fratello lo conferma: 'Né imbracatura né casco'

GENOVA, 22 marzo 2024, 18:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

Un operaio di circa 45 anni è morto nel primo pomeriggio dopo essere caduto da oltre tre metri in via Carpenara, a Genova Pegli Ancora da chiarire le cause dell'infortunio mortale. Sul posto sono intervenuti immediatamente i soccorsi del 118, con l'automedica, ma per l'uomo non c'è stato nulla da fare. Le indagini sono in mano agli ispettori della Asl3 e alla polizia. "Oggi non doveva venire a lavorare. Doveva fare altre commissioni". È quanto ha detto la moglie di Chokri Bouhali. L'operaio, tunisino da 25 anni in Italia, lascia una figlia di 11. Viveva con la famiglia a Pegli. Secondo le prime informazioni l'uomo sarebbe caduto dal tetto mentre lavorava. Chokri Bouhali aveva prima lavorato come artigiano e tutto fare per altri colleghi e da qualche anno aveva aperto la partita Iva per lavorare in proprio. Il cantiere di oggi era uno dei lavori più importanti che stava eseguendo in questo periodo. Sul posto, che si trova sulle alture in aperta campagna, è arrivato per primo il fratello che lo ha caricato sul suo motocarro per portarlo più velocemente sulla strada principale. Inutili i tentativi di rianimarlo da parte del 118.

"Non aveva le dotazioni di sicurezza"
Chokri Bouhal non avrebbe avuto le dotazioni di sicurezza previste per i lavori in quota. Secondo quanto affermato dal fratello, Bouhali non indossava né l'imbracatura né il casco ed è scivolato dal tetto in pendenza facendo un volo di oltre 9 metri. Un amico che si trovava sul posto ha dato immediatamente l'allarme. Il fratello di Chokri è arrivato con un piccolo motocarro e l'ha portato sulla strada principale dove nel frattempo era arrivata l'ambulanza. Inutili le manovre di rianimazione, Bouhali è spirato poco dopo.

   Cisl Liguria "necessaria più prevenzione" 
 "Genova piange un'altra vita persa sul posto di lavoro. È una strage che i ripetuti appelli al rispetto delle norme sulla sicurezza e all'aumento delle ispezioni, evidentemente, non riescono a fermare. Oggi è il giorno del dolore: la famiglia della Cisl si stringe attorno a quella del lavoratore morto a Pegli". Così i una nota il segretario generale della Cisl Liguria Luca Maestripieri e il responsabile Ast Cisl di Genova Marco Granara. "Quello di oggi non è solo un lutto che colpisce l'intero mondo del lavoro: è un fatto indegno di un Paese civile. Siamo convinti che sia necessario investire di più in prevenzione, aumentando il numero di ispettori e favorendo i buoni contratti di lavoro a scapito dei contratti precari - conclude la nota -. È molto importante, poi, sia fidelizzare i lavoratori e le lavoratrici, coinvolgendoli nei processi decisionali delle aziende, facendoli contare di più di quanto non avvenga oggi, sia favorire la cultura della sicurezza e della legalità nelle aziende, negli enti formativi e nelle scuole".

   Uil "ora basta, subito misure serie" 
"Basta incidenti mortali sul lavoro: occorre investire in prevenzione, ispezione, formazione". Così in una nota Emanuele Ronzoni, commissario straordinario Uil Liguria e Mirko Trapasso, segretario generale Feneal Uil Liguria commentano la morte dell'operaio caduto dal tetto di un fabbricato. "Nella giornata in cui si sono riunite in assemblea a Firenze i nostri rappresentanti per la sicurezza sul lavoro, un operaio muore a Genova a causa di una caduta dall'alto. Siamo stanchi di fare la conta ogni mese dei lavoratori che perdono la vita a causa della rincorsa al profitto. In attesa di comprendere quali siano state le cause dell'infortunio mortale di questo pomeriggio, e che si faccia luce sull'inquadramento del lavoratore deceduto, occorre aprire un tavolo di confronto con le istituzioni locali per perseguire ogni condotta che pregiudichi la salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro". Secondo la Uil "occorrono misure di legge serie e le istituzioni locali dovranno sollecitare insieme a noi un Governo ancora troppo tiepido sul tema. Occorre introdurre subito l'omicidio sul lavoro e creare una procura speciale che si occupi degli incidenti mortali - scrive Uil - tutte misure forti ma che servono a mettere davanti a tutto la vita delle persone, altro che profitto. Chiediamo il rispetto dei contratti di riferimento, formazione, contrasto al lavoro nero, grigio e risorse a disposizione per una lotta senza quartiere alle irregolarità degli appalti a cascata.

  Cgil 'la strage sul lavoro non si ferma' 
"La strage sul lavoro non accenna a fermarsi, l'anno scorso a Genova sono stati registrati 6 infortuni mortali sul lavoro, quest'anno secondo gli ultimi dati Inail disponibili sono già due in pochi mesi". Così la Cgil Genova e Fillea Cgil Genova e Liguria commentano la morte di un'operaio di circa 45 anni a Genova Pegli dopo essere caduto da un ponteggio da oltre tre metri. La Cgil esprime "sentite condoglianze ai parenti e ai colleghi della vittima". Per il sindacato "le responsabilità della strage sono precise: mancanza di investimenti per la prevenzione, il controllo e la repressione uniti alla spasmodica rincorsa del profitto al quale sono assoggettate le imprese, gli effetti del subappalto a cascata. Perciò la Cgil ha chiesto l'introduzione del reato di omicidio sul lavoro". Proprio oggi a Firenze si sono riuniti i delegati di Cgil e Uil sui temi della sicurezza sul lavoro e sono state calendarizzate due mobilitazioni: la proclamazione di sciopero Cgil e Uil per l'11 aprile e la manifestazione nazionale del 20 aprile organizzata da Cgil e Uil sui temi di salute, sicurezza e fisco.


   

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