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Morì in canoa, indagati due istruttori e 9 pompieri

Morì in canoa, indagati due istruttori e 9 pompieri

Per il pm una "catena di errori". La vittima aveva 14 anni

GENOVA, 22 marzo 2024, 16:27

Redazione ANSA

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"Non c'è nulla da commentare o da essere felice. Sono solo triste". Monica Stagnaro, la mamma di Andrea Dematteis, il ragazzo di 14 anni morto a gennaio 2023 per ipotermia dopo essere rimasto per oltre un'ora incastrato con la canoa nel fiume Entella a Chiavari, non ha davvero nulla da dire dopo che viene resa nota la decisione del pm che indaga sulla morte del figlio. Ci sono 11 indagati: sono due istruttori e 9 vigili del fuoco che per il magistrato che ha chiuso le indagini hanno fatto "una catena di errori" in quel maledetto giorno del gennaio 2023.

Per il pubblico ministero Francesco Cardona Albini i due istruttori avevano visto il tronco sotto il ponte della Maddalena che costituiva un pericolo. Non solo, per il pm il numero di istruttori, la dotazione di sicurezza e l'abbigliamento degli atleti non era idoneo per la sessione di allenamento. Per quanto riguarda i vigili del fuoco, secondo gli investigatori, avrebbero disposto "in ritardo l'intervento sul posto di un numero adeguato di personale qualificato al soccorso acquatico di superfice, adottando manovre di salvataggio scorrette in luogo di quelle che sarebbero state efficaci, ritardando comunque la manovra che avrebbe consentito, dopo più di un'ora di immersione nel fiume Entella, l'estrazione di Andrea".

In pratica da Genova non mandarono subito i colleghi del Saf (il soccorso alpino-fluviale), il caporeparto di Chiavari non avrebbe chiesto da quanto tempo il giovane fosse in acqua, non fece usare subito la gru per sollevare la canoa ma anzi facendo imbragare e spostare per primo l'istruttore. Solo dopo un'ora, con l'arrivo dei sub da Spezia la canoa viene assicurata con le funi e sollevata con le autogru nel giro di pochi minuti. Andrea era arrivato al Gaslini in condizioni disperate dove è morto dopo pochi giorni. E la famiglia acconsentì a donare gli organi.

"Sono fiduciosa nel lavoro degli inquirenti - ha detto la mamma di Andrea tramite il suo avvocato, Rachele De Stefanis - Ho apprezzato la serietà con cui sono state svolte le indagini dalla procura e spero che possa essere accertata la verità". Per la morte di Andrea il pm aveva già indagato il legale rappresentante della società di canoa, tre istruttori e quattro vigili del fuoco nel marzo 2023. Oggi la chiusura delle indagini che hanno portato all'iscrizione nel registro degli indagati dei due istruttori della Shock Wave sport, la società sportiva a cui era iscritto Andrea, e nove vigili del fuoco: dal caporeparto e funzionario della centrale operativa del comando di Genova, al caporeparto della squadra dei vigili del fuoco di Chiavari, fino al vigile del fuoco esperto di Chiavari, ai semplici pompieri della squadra di terra fino ai sommozzatori.

"Rinnoviamo il sentimento di vicinanza alla famiglia del giovane Andrea Demattei, colpita dal grave lutto nel gennaio 2023 - scrive il comando dei vigili del fuoco di Genova che esprime "fiducia incondizionata nell'operato della magistratura per l'accertamento di eventuali responsabilità dei soccorritori. Nel contempo, i vigili del fuoco continueranno a garantire la complessa e incessante opera di soccorso tecnico per la salvaguardia della popolazione genovese, dando il massimo come hanno sempre fatto". 

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