"È in corso una vera e propria
emergenza abitativa a Genova a causa della riduzione del potere
d'acquisto delle famiglie, molte delle quali non riescono più a
sostenere i costi dell'abitazione. Il 60% delle risorse erogate
dalla Caritas va in questa direzione. In passato era molto
inferiore, servirebbe un intervento straordinario delle
istituzioni". È l'allarme lanciato dal direttore della Caritas
diocesana di Genova Giuseppe Armas a margine della presentazione
dei progetti finanziati dall'8x1.000 alla Chiesa cattolica,
all'indomani dell'accoltellamento di un tecnico dell'acqua a
Sampierdarena a seguito di una lite con un condomino moroso.
"L'emergenza abitativa a Genova sta diventando un problema
sempre più grande, emergenza che diventa anche educativa quando
coinvolge famiglie con figli - sottolinea Armas -. Ogni giorno
si rivolgono a noi persone che stanno perdendo la possibilità
semplicemente di gestire il proprio alloggio a causa
dell'inflazione, dell'aumento delle bollette, della perdita del
lavoro o dell'esiguità dei salari". "Nell'ultimo anno abbiamo
registrato un aumento delle famiglie che si sono rivolte presso
i nostri sportelli, il dato più rilevante riguarda l'emergenza
abitativa, persone che hanno bisogno di essere sostenute nelle
spese legate all'abitare: l'affitto, il pagamento di mutui, le
bollette, i cui costi sono cresciuti notevolmente", testimonia.
Armas segnala che "la Caritas ha già registrato le prime
conseguenze dell' interruzione del reddito di cittadinanza che
negli anni scorsi ha prodotto dei benefici portando a una
riduzione del numero delle richieste delle famiglie genovesi. La
cancellazione sta portando a un aumento delle richieste di
aiuto".
"L'8x1.000 consente di dare una risposta molto ampia intanto
alle prime necessità a partire dall'alimentazione, che
continuiamo ad erogare insieme ad altre organizzazioni
ecclesiali, all'emergenza abitativa ed educativa", rimarca il
direttore della Caritas diocesana di Genova.
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