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Rapinarono macelleria a colpi di pistola, arrestati

Rapinarono macelleria a colpi di pistola, arrestati

Uno aveva lavorato in quel negozio per un breve periodo

ROMA, 18 maggio 2023, 19:11

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Sono stati arrestati i due autori della rapina a colpi di pistola dello scorso 8 aprile alla macelleria Dalf di Certosa. In manette sono finiti due italiani, Rocco Manis e Jonny Guidi, 48 e 35 anni, accusati di rapina aggravata e porto abusivo di armi. Il primo aveva anche lavorato in quella macelleria per un breve periodo e forse per questo sapeva come agire. A individuarli sono stati gli investigatori della squadra mobile, coordinati dalla procura. I due avevano fatto irruzione nel negozio all'apertura e dopo aver minacciato i due commessi si erano fatti consegnare i soldi conservati dentro la cassaforte. I dipendenti avevano reagito e a quel punto Manis e Guidi erano scappati sparando sei colpi di pistola finiti contro alcuni cartelli stradali. Le indagini, partite subito grazie alla testimonianza dei due commessi e alle immagini delle telecamere, hanno portato immediatamente a Manis, che aveva in passato lavorato nel settore della rivendita di carni, in particolare al Mercato Orientale. In casa gli agenti gli hanno trovato i vestiti usati durante la rapina, un fucile calibro 12, un fucile di precisione, entrambi con matricola abrasa, un silenziatore artigianale, numerosi proiettili, alcuni del medesimo tipo di quelli utilizzati per la rapina, e parte dei contanti rubati. Per lui sono scattate le manette per detenzione illegale di armi clandestine. I successivi accertamenti effettuati dagli uomini della mobile hanno portato a individuare anche il complice. Nel corso di una seconda perquisizione sono state sequestrate le due pistole semiautomatiche, con caricatore rifornito e matricole abrase, presumibilmente utilizzate durante il colpo.

   E' stato il suo modo di camminare, il busto in avanti e un po' curvo, a incastrare Rocco Manis, uno dei due rapinatori arrestati dalla squadra mobile per la rapina alla macelleria Dalf. Il titolare del negozio, guardando le immagini delle telecamere, ha riconosciuto il suo ex dipendente. L'uomo, alla sua prima rapina forse perché rimasto senza lavoro dopo la chiusura improvvisa la scorsa estate del suo banco al Mercato Orientale, ha usato una serie di accorgimenti insieme al complice commettendo però molti errori. Il primo è stato quello di usare l'auto della sua compagna la cui targa è stata ripresa dalle telecamere un'ora prima del colpo e, subito dopo, quando viene recuperata. E’ proprio la compagna, in un’intercettazione, a ipotizzare con un'amica che il compagno possa essere l’autore della rapina di Certosa. “Ho visto il portafoglio pieno di soldi e mi sono detta, com’è possibile? Io non ho mai una lira, lui è carico di denaro senza lavorare.. ho unito i puntini e ho pensato alla rapina…”. E poi la felpa che l'uomo copre con un vistoso smanicato giallo. Il giubbotto è stato abbandonato per strada mentre la felpa, immortalata da altre telecamere, è stata ritrovata in casa del rapinatore. "Le armi ritrovate - scrive il giudice Marina Orsini nell'ordinanza - depongono per contatti con ambienti criminali non recisi e non svelati". Jonny Guidi, l'altro arrestato, ha invece problemi di tossicodipendenza e ha commesso reati di vario genere tra cui anche rapine. Questa sua condizione di dipendenza dalle droghe, si legge nell'ordinanza, "accentua la pericolosità: la presenza e la disponibilità di un'arma può trasformare fatti che normalmente potrebbero iscriversi nell'ambito della microcriminalità in episodi dalle conseguenze assai più gravi."

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