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Ponte: pm, rischio fine testi nel 2025 con prescrizione vicina

Ponte: pm, rischio fine testi nel 2025 con prescrizione vicina

Per alcuni dei reati più gravi come omicidio colposo

GENOVA, 21 marzo 2023, 16:38

Redazione ANSA

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Crollo ponte Morandi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Crollo ponte Morandi - RIPRODUZIONE RISERVATA
Crollo ponte Morandi - RIPRODUZIONE RISERVATA

Nonostante il ritmo serrato delle udienze del processo per il crollo del Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime) si rischia la prescrizione "per alcuni dei reati più gravi". È l'allarme lanciato in udienza dal pubblico ministero Walter Cotugno. Il pm ha spiegato che mancano ancora circa 500 testi da sentire e che tutti i 58 imputati hanno chiesto di parlare: "con un ritmo di tre al giorno per i tre giorni delle udienze la proiezione che mi permetto di segnalare è che si finirà con le audizioni a dicembre 2025. Dopo alcune settimane scatteranno le prime prescrizioni per gli omicidi colposi". Il presidente del collegio Paolo Lepri ha risposto che a maggio "se ne potrà riparlare per capire come impostare le prossime udienze".
    Oggi sono stati sentiti i due ingegneri che arrivarono all'Utsa, Ufficio tecnico di sorveglianza, di Genova nel 2019: si tratta di Massimiliano Zimmaro e Andrea Pancani. "I nuovi metodi di controllo - ha spiegato Zimmaro - hanno determinato in media l'innalzamento dei livelli di pericolosità di molte opere.
    Ma non ricordo quale dei piloni principali del Morandi è crollato originando il disastro". "Dal primo trimestre 2019 i metodi di controllo sono stati più articolati e sono stati usati anche i droni". E con le ispezioni di società esterne si è visto come le opere con voti 60 e 70 (quindi con ammaloramenti gravi) sono passati da zero nel 2018 a, rispettivamente, 18 e 4 nel quarto trimestre del 2019. "Coi voti 70 - ha ricordato Pancani - vennero adottate alcune misure di mitigazione: dalla mancata autorizzazione ai carichi eccezionali, alle riduzioni di velocità o la riduzione di carreggiata".
   

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