L'ordinanza della Regione Liguria
sul contenimento della peste suina africana ha sorpreso le
associazioni agricole "per le misure di precauzione applicate
anche all'attività forestale (che l'ordinanza ministeriale non
precludeva) e per l'obbligo di abbattimento dei suini allevati.
"Sebbene l'allevamento dei suini abbia una consistenza modesta
in provincia di Savona, e pertanto secondo le autorità sanitarie
e amministrative regionali sia "sacrificabile" allo scopo di
svolgere la massima prevenzione della diffusione del contagio",
Cia Savona ritiene che, "per un principio di giustizia e di buon
senso, dovrebbe essere tempestivamente avviato in parallelo il
monitoraggio sulla diffusione dei contagi tra i cinghiali e
pertanto sarebbero utili abbattimenti di questi ungulati, come
sostenuto da tanti sindaci, allo scopo di avere un numero
significativo di capi per capire la reale entità della
diffusione della peste che non può dare l'analisi sulle carcasse
ritrovate. Si potrebbe poi sfruttare il metodo del
foraggiamento, ben conosciuto dalle squadre venatorie per
mantenere capi nell'areale a loro assegnato, per attrarre i
selvatici in aree indicate dai sindaci, lontane dagli abitati,
nei comuni colpiti dalle ordinanze dove, in sicurezza,
dovrebbero avvenire abbattimenti, prelievi ai fini delle analisi
e trasporto alla termodistruzione delle carcasse. Per limitare
la circolazione dei cinghiali si potrebbe ricorrere anche al
foraggiamento che permette di mantenere i capi sul territorio e
abbattere quelli in sovrannumero".
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