Cimolai ha ricevuto, "a valle del
deposito dell'integrazione della propria proposta di concordato
preventivo, il preliminare supporto di Sace sulle modalità di
riscadenzamento del debito proposte da Cimolai presso il
Tribunale di Trieste". Lo annuncia la società in una nota.
Per Cimolai si tratterebbe di "un passo significativo per
supportare il perseguimento degli obiettivi del proprio piano
industriale, nell'ambito della procedura concordataria in corso,
nel caso di supporto anche degli altri istituti finanziari
coinvolti". L'accordo prevede che Cimolai "metta in essere
concrete iniziative mirate a rafforzare e consolidare, in linea
con le best practice di settore, i propri impegni su tematiche
Esg, includendo anche la successiva individuazione, di concerto
con Sace, di una ulteriore iniziativa sociale aggiuntiva
rispetto alle iniziative Esg già esplicitamente individuate nel
piano".
Cimolai conferma infine "gli obiettivi di rinnovamento e
rafforzamento del proprio modello di governance aziendale, di
miglioramento dell'impatto ambientale delle proprie attività
produttive e di sostegno del tessuto sociale".
A fine marzo Cimolai spa e Cimolai holding spa erano state
ammesse al concordato preventivo; il piano di salvataggio
prevede la creazione di una newco, Nuova Cimolai, interamente
partecipata dalla Luigi Cimolai Holding. La crisi era stata
causata da alcune operazioni - del valore complessivo di circa
500 milioni di euro - con i derivati svolte dall'ex Cfo del
gruppo a copertura del rischio su cambio euro/dollaro. Per
l'azienda si tratta di attività che non erano state autorizzate
dalla proprietà e sottoscritte da chi non avrebbe avuto titolo
per farlo.
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