Tutti con il pallone sotto la maglia
per manifestare solidarietà a Lara Lugli. Quello dei giocatori
della A2 maschile della pallavolo, in segno di solidarietà con
Lara Lugli, "è stato un gesto bellissimo. A sostegno della mia
battaglia, ma non solo. A sostegno di tutte le donne". Così la
pallavolista, ospite di Radio anch'io Sport (Rai Radio 1), ha
commentato quanto accaduto ieri. Lugli è in causa con la sua
società, il Pordenone, per una mensilità mai percepita dopo
essere rimasta incinta.
"Con Valentina Vezzali (da poco sottosegretario alla
Presidenza del Consiglio con delega allo sport, ndr) non ho
ancora parlato, ma se riceverò una sua telefonata sarò felice di
farlo" ha aggiunto la giocatrice. Che venerdì ha invece sentito
Giuseppe Manfredi, nuovo presidente Fipav, "per chiarire alcuni
punti che non gli erano chiari. Fiduciosa? Non so, sono loro che
si devono informare presso gli enti che da tempo lavorano su
queste vicende. Il Pordenone? Non ho più avuto contatti".
Senza il professionismo, il mondo dello sport femminile di
compromessi ne vive "tanti e gravi, la maternità è importante.
Noi che succedono queste cose lo sapevamo - ha detto Lugli - Non
dobbiamo fare finta di scandalizzarci, ma fare qualcosa di
condreto per cambiare le cose". Su un doppio binario: "Un cambio
di mentalità che deve andare di pari passo con nuove leggi e
nuove tutele. Le due cose sono imprescindibili".
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