L'appuntamento conclusivo della
VII edizione di MICO - Bologna Modern, il Festival per le
musiche contemporanee realizzato da Musica Insieme (1 dicembre
alle 20.30 all'Oratorio di San Filippo Neri) sarà dedecato alla
scoperta delle musiche fra Oceania e Asia proposte dall'Ensemble
Zipangu, formato dagli archi del Teatro Comunale di Bologna e
diretto da Fabio Sperandio.
L'Ensemble trae appunto il proprio nome dalla terra del Sol
Levante, ispirandosi all'omonimo pezzo di Claude Vivier, che
ricalca la denominazione data al Giappone, Gipangu, da Marco
Polo nel suo Milione. L'ensemble di Fabio Sperandio proporrà un
repertorio ricco di suggestioni con tre importanti prime
esecuzioni italiane: la Sonata per archi N. 3 di Peter
Sculthorpe, Birrung di George Lentz da Mysterium per 11 archi e
il Concerto di Tan Dun per orchestra d'archi e gu-zheng, tipico
strumento a corde cinese che sarà affidato a Xu Fengxia,
brillante interprete già ospite regolare di numerosi ensemble
internazionali.
A concludere il concerto sarà proprio Zipangu, del
compositore canadese Claude Vivier, scritto nel 1980 ispirandosi
al tradizionale teatro giapponese, il kabuki, ed intriso di echi
di sonorità nipponiche, ma anche di elementi della musica
carnatica dell'India meridionale. A coronare la ricognizione
musicale dei luoghi e delle genti del mondo di questa edizione
di Bologna Modern, aprirà la serata la breve installazione "Il
suono della lingua di Mariateresa Sartori", lavoro già
apprezzato da Umberto Eco e ospitato all'Auditorium Parco della
Musica di Roma e a Radio3 Rai, che riunisce 11 testi poetici in
altrettante lingue, a cui è stato sottratto il significato per
concentrarsi sul suono, il ritmo e la melodia. L'opera verrà
presentata al pubblico dalla stessa autrice.
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