Nel corso del 2020 i visitatori e
quindi le entrate da bigliettazione dei musei 'riconosciuti' da
Regione Lombardia, sono crollati del 75% rispetto al 2019, come
conseguenza diretta dei vari lockdown che hanno ridotto in media
ad appena a 110 i loro giorni di apertura. È quanto emerge da
un'azione di rilevamento dei dati su 188 musei, promossa
dall'assessore regionale alla Cultura, Stefano Bruno Galli.
"È una situazione davvero pesante. I numeri - commenta
l'assessore Galli - peraltro in linea con la tendenza nazionale
ed europea, dimostrano l'impatto devastante che le restrizioni
connesse al contenimento pandemico hanno prodotto sull'intero
comparto museale. Regione Lombardia, come sempre, sarà in prima
linea per garantire la 'ripartenza' sostenendo, per quanto di
propria competenza, queste realtà".
Il totale rilevato nel 2020 è di 1.962.253 visitatori
(rispetto al 2019 si registra una perdita di quasi 6 milioni di
unità). Quanto alle entrate economiche 'da bigliettazione', nel
2020 i musei di competenza regionale rilevano un incasso
complessivo di 6.977.325 (a fronte degli oltre 26.450.000 di
incassi nel 2019).
"È opportuno sottolineare - conclude l'assessore Galli - che la
crisi pandemica si è abbattuta su un settore, quello dei musei
lombardi, che fino al 2019 era un treno in corsa in grado di
registrare incrementi costanti in termini di entrate e
visitatori, molto vivace per quanto riguarda le proposte
culturali. Questa indagine fotografa con estrema precisione la
ferita inferta al settore museale lombardo dal passaggio delle
tre ondate pandemiche. Una ferita che oltretutto ha innescato
rilevanti derive disgregative della socialità. Ora è il momento
di ripartire, puntando tutto sul potenziamento dell'attrattività
degli istituti e dei luoghi della cultura in Lombardia".
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