Un museo 'cantiere contemporaneo':
dai lavori di manutenzione straordinaria e ottimizzazione degli
impianti ai nuovi percorsi espositivi in programma per il 2024,
il Madre museo d'arte contemporanea della Regione Campania così
definisce il suo prossimo anno, con la sua direttrice artistica
Eva Fabbris.
Si parte già nel periodo natalizio con la rassegna
cinematografica 'L'ombra dell'albero / The Shadow of the Tree',
per due mesi, a cura di Martha Kirszenbaum, partita con
l'artista palestinese Basma al-Sharif. Sei i programmi che
verranno proiettati in loop durante gli orari di apertura del
museo all'interno della Sala Madre: tre monografici, dedicati
agli artisti Basma al-Sharif, Valentin Noujaïm e Sara Sadik, e
tre programmi collettivi, concepiti da Kirszenbaum ciascuno
insieme alle co-curatrici Asma Barchiche, Myriam Ben Salah e
Stella Bottai, per oltre quaranta opere di immagine in
movimento.
I lavori renderanno quindi inaccessibili le sale espositive
del secondo e terzo piano ma l'impegno della Fondazione
Donnaregina è quello di evitare l'interruzione dell'offerta
culturale. Previsto il coinvolgimento di alcuni artisti invitati
a realizzare installazioni temporanee proprio sul tema dei
'lavori in corso'.
Nel 2024 annunciata la prima retrospettiva completa dedicata
a Tomaso Binga (Bianca Pucciarelli Menna) in un'istituzione
pubblica, curata da Eva Fabbris con Daria Kahn.
Altra mostra annunciata 'Gli anni', a cura di Eva Fabbris che
si richiama all'omonimo romanzo di Annie Ernaux. Le sale del
secondo piano saranno occupate da opere emblema di annualità
significative per la storia sociale e artistica di Napoli e del
territorio campano, anche da altre collezioni pubbliche, come
quelle del Museo e Real Bosco di Capodimonte e del Parco
Archeologico di Pompei.
Attesa anche la grande collettiva dedicata all'arte prodotta
in Brasile 'Vai, Vai Saudade. Notas sobre o Brasil' a cura di
Cristiano Raimondi, in preparazione una mostra dedicata a Pietro
Lista. Dopo il successo al Madre, la Österreichische Galerie
Belvedere di Vienna ha affidato ideazione e curatela di un
progetto espositivo dedicato a Kazuko Miyamoto, alla Fondazione
Donnaregina e alla sua direttrice.
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