Una passeggiata con le
'ciaspole', la 'Transumanza in un dessert', un percorso 'alla
scoperta del Morrone': sono alcuni dei racconti apparsi su
abruzzoturismo.it, quelli attraverso i quali gli 'ambasciatori
digitali' descrivono con entusiasmo le loro esperienze di
viaggio. Gli 'smart ambassador' sono 93 viaggiatori amanti
dell'Abruzzo che il Dipartimento Turismo Cultura e Paesaggio
della Regione ha selezionato l'estate scorsa fra 230 candidati.
Fra loro ci sono ingegneri, chef, infermieri, geologi,
commercialisti, litografi, controllori di treno, che nel tempo
libero animano blog o canali social. I dettagli di questo
interessante laboratorio di 'innovazione e riscrittura' sono
stati illustrati oggi in uno degli 'slot' del BTO di Firenze,
'evento-conference' con appuntamenti dedicati all'innovazione
digitale nel turismo, in programma fino a domani alla Stazione
Leopolda.
All'inizio dell'autunno, poi dell'inverno, gli 'smart
ambassador' sono stati invitati a presentare, con parole, foto,
video e l'hashtag #abruzzosmartambassador, una località o un
simbolo della regione. I racconti più suggestivi sono stati
pubblicati sul sito del Dipartimento; c'è già il vincitore del
'challenge' d'autunno, 'Majella, la Valle Arcobaleno', fra i 59
inviati, è il 'racconto del mese'. E fino al 15 marzo c'è tempo
per partecipare al 'challenge' d'inverno.
L'Abruzzo è una delle prime regioni ad avviare l'iniziativa
degli 'smart ambassador', che trae spunto dal Piano strategico
nazionale del Turismo e nasce, nell'ambito della campagna di
marketing digitale, con l'intento di coinvolgere 'dal basso'
professionalità e passioni di racconto delle bellezze del
territorio. I contenuti realizzati per i 'challenge' vengono,
infatti, rilanciati sui social media usando un hashtag tematico
e l'autore del racconto migliore per ogni 'challenge' può
vincere un'esperienza 'smart' in Abruzzo - ciaspolata,
escursione su due ruote, giro in canoa, degustazione - o un
momento di formazione ad hoc.
Ed ecco che su abruzzoturismo.it ci si può imbattere nella
proposta gastronomica di Jones Bargoni, classe 1995, formatosi
all'Istituto Alberghiero dell'Aquila. "Un dessert ispirato al
ricordo della transumanza - spiega - il percorso che i nostri
pastori svolgevano dagli Abruzzi fino a giungere al Tavoliere
delle Puglie. Ho provato a immaginare la vita dei pastori che
percorrevano i tratturi e mi sono posto il problema del loro
sostentamento alimentare". Il suo menu, degno di non rimanere
solo online, prevede Crumble di Cantucci alle Mandorle, Crema
Pasticcera alla Lavanda, Erbe Aromatiche di montagna, Ricotta di
Pecora emulsionata con Miele e Olio Evo, Frutti di Bosco e
Riduzione al Montepulciano.
C'è poi Giulio Mattiozzi, classe 1982, informatore medico
scientifico, autore del divertente 'Ciaspolando': "Neve fresca =
ciaspole (o racchette da neve). Almeno per chi, come me, non ha
mai imparato a sciare. Meno rischioso, meno costoso, ma
ugualmente appagante. Ricordiamoci anche che camminare con le
ciaspole è un'attività ad alto dispendio energetico, ancor più
che sciare, permettendoci così di unire l'utile al dilettevole".
Partendo da queste premesse, Giulio suggerisce l'itinerario
"dall'Hotel Mammarosa alla Madonnina del Blockhaus, circa 12 km
andata e ritorno con un dislivello di appena 400 m. Il percorso
è semplice, adatto a tutti, specie se si segue la strada
(vivamente consigliato quando la visibilità è scarsa). Lungo il
tragitto, a 1888 metri sulla cresta della Majelletta, si
incontra il Rifugio Bruno Pomilio".
L'autore del racconto vincitore del 'challenge' d'autunno è
Roberto Rinaldi, che si presenta come "geologo appassionato di
viaggi e fotografia. Travel Blogger & Content Creator
free-lance, viaggiatore seriale zaino in spalla, testa fra le
nuvole, ma piedi sempre a terra". Questo l'incipit di "Majella,
la Valle Arcobaleno": "E' un giovedì di metà novembre e, come
ogni anno, accompagno i miei ragazzi della Facoltà di Geologia
dell'Università di Chieti in un'uscita in montagna per studiare
un affioramento roccioso sul massiccio della Majella. Nonostante
le previsioni meteo incerte, il tempo decide di essere dalla
nostra parte e alle 9 siamo già nel minuscolo centro abitato di
Decontra di Caramanico, piccola frazione di Caramanico Terme E'
proprio da questo piccolo centro che ci incamminiamo verso est,
addentrandoci dentro la Valle dell'Orfento, per raggiungere il
punto esatto in cui i ragazzi dovrebbero svolgere lo studio
delle formazioni rocciose".
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