(di Alessandra Baldini)
Un Giambologna di cera di Urs
Fischer con l'amico Rudolf Stingel spettatore: entrambi
bruceranno lentamente assieme a una sedia nella nuova mostra
della Brant Foundation Art Study Center, la seconda nello spazio
industriale ricavato nel Lower East Side di Manhattan in quello
che fu per anni lo studio di Walter de Maria.
"Third Dimension: Works from The Brant Foundation", aperta al
pubblico dal 13 novembre, presenta oltre 20 artisti centrali
nella raccolta messa insieme dall'industriale del media Peter
Brant negli ultimi 50 anni.
La copia in cera del "Ratto delle Sabine" (l'originale e'
alla Loggia dei Lanzi a Firenze) e' un clone di quella che lo
stesso Fischer fece bruciare nel 2012 alla Biennale di Venezia.
Con lo stesso concetto l'artista svizzero ma trapiantato a New
York ha ritratto in cera Leonardo DiCaprio con i genitori George
e Irmelin: la scultura si sta sciogliendo da Gagosian a Parigi.
La scorsa primavera la Fondazione, la cui sede storica e' a
Greenwich nel Connecticut, aveva dedicato la mostra inaugurale
del nuovo spazio a Manhattan a Jean Michel Basquiat: dai
finestroni del nuovo museo praticamente si vedeva l'appartamento
di 68 East First Street dove Jean Michel si era trasferito a
pochi mesi del primo viaggio in Europa per esporre a Modena da
Emilio Mazzoli. Stavolta il focus sono sculture e installazioni.
Tra gli artisti Carl Andre, un colossale John Chamberlain
(Fuccimanooli del 1990), Dan Flavin, Claes Oldenburg , Kenny
Scharf, Oscar Tuazon, Andy Warhol e Franz West. Una quarantina
di piccioni imbalsamati (l'installazione "Turisti" del
padiglione italiano alla Biennale di Venezia del 1997) guardano
da un cornicione "Untitled" del 2011: il monumentale
Giambologna, lo spettatore Rudi e una sedia da oggi bruciano
inesorabilmente attraverso una serie di stoppini incorporati
nelle sculture. "Alla fine della mostra saranno sciolti
completamente", ha detto all'ANSA Allison Brant, direttrice del
centro e figlia del tycoon.
La panoramica punta i riflettori sull'arte del nostro tempo
ma anche su mezzo secolo di collezionismo d'arte a New York:
lavorando con galleristi come Leo Castelli e John Weber, il
72enne Brant (marito della modella Stephanie Seymour), comincio'
a raccogliere giovanissimo sculture minimaliste e post
minimaliste, cominciando con Giant Blue Shirt with Brown Tie di
Claes Oldenburg e The Diagonal, May 25, 1963 (To Robert
Rosenblum) di Dan Flavin, quest'ultima donata nel 1974 al
Metropolitan Museum. Il Brant Art Study Center è in se stesso
parte di un fenomeno. Uno dei nuovi musei privati che stanno
aprendo negli Stati Uniti e che includono la Hill Art Foundation
di Chelsea, il Glenstone in Maryland alle porte di Washington e
la collezione Broad a Los Angeles, è stato fondato dal
collezionista come gemello urbano della sede principale in
Connecticut, attualmente in ristrutturazione e che riaprira' in
primavera.
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