Dal potenziale rigenerativo
dell'acido ialuronico può arrivare un possibile aiuto per il
trattamento dei pazienti contro le malattie delle gengive. Ma
non si tratta di una bacchetta magica e funziona solo se unito a
un preciso programma di trattamento deciso dell'odontoiatra.
Questa una delle novità nella terapia della parodontite,
infiammazione cronica delle gengive che può portare, se non
curata in modo adeguato, alla caduta dei denti.
"Ormai diversi studi, iniziati negli Stati Uniti alla fine
degli anni '80 - spiega Andrea Pilloni, ricercatore e professore
di Parodontologia all'Università di Roma La Sapienza - mostrano
che l'acido ialuronico, con il suo potere rigeneratore dei
tessuti può aiutare nei casi di parodontite più grave, sia nella
rigenerazione ossea che in quella del tessuto gengivale. Si
tratta di un biomateriale di origini naturali (presente
nell'organismo sin dalla nascita) che, solo dopo un attenta
valutazione clinica e radiologica del caso e dopo una precisa
rimozione della placca batterica dalla superficie dei denti e
delle radici, viene utilizzato nell'ambito delle tecniche
chirurgiche e non chirurgiche di ultima generazione". E'
indicato in particolare per i casi gravi di parodontite e sta
attirando l'interesse di numerose aziende del settore. "A
supportarlo sono svariati studi, pubblicati su riviste
scientifiche, che mostrano risultati decisamente promettenti i".
"E' importante però non dare false illusioni ai pazienti -
precisa Silvia Masiero, esperta della Sidp - non si tratta di
trattamenti che da soli possono far ottenere risultati. Il loro
potenziale successo in terapia non chirurgica prevede sempre
innanzitutto la rimozione sotto gengivale di placca e tartaro
dalle radici dei denti, attraverso tecniche ultrasoniche
minimamente invasive". Quando la malattia gengivale è in stadio
più avanzato e ha portato al riassorbimento dell'osso e del
legamento parodontale, bisogna, spesso, ricorrere a un
trattamento chirurgico. "In questo caso - prosegue Masiero - si
effettua un'incisione sulla gengiva per raggiungere la parte più
profonda della tasca gengivale dove sono annidati i batteri e il
dentista potrà valutare l'utilizzo di un biomateriale sotto
forma di gel a base di acido ialuronico, che può favorire,
almeno in parte, la rigenerazione parodontalei".
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