Dalla durata degli anticorpi alle
mutazioni subite, dai requisiti del vaccino alle sue origini,
sono ancora molti i punti da chiarire sul nuovo coronavirus
SarsCov2. A fare il punto è la rivista Nature, tracciando sul
suo sito un bilancio di sei mesi di epidemia di Covid-19,
sottolineando 5 questioni ancora da chiarire.
Uno dei punti da chiarire è perchè le persone rispondono in modo
così diverso al virus. Il consorzio internazionale della
COVID-19 Host Genetics Initiative è riuscito a far emergere i
primi collegamenti genetici con le forme gravi di Covid-19, più
frequenti in chi è portatore di alcune particolari mutazioni
genetiche, tra cui una che si trova nella regione del genoma che
determina il gruppo sanguigno. Tuttavia si tratta di mutazioni
che hanno un ruolo modesto nella malattia. Altro punto da
risolvere è quanto dura l'immunità da Covid. Si è visto che i
livelli di anticorpi neutralizzanti il virus rimangono alto per
due settimane dopo l'infezione, per poi calare. Non si sa quale
sia il livello di questi anticorpi necessario a evitare una
nuova infezione da SarsCov2 o a ridurre i sintomi con un nuovo
contagio. C'è poi la questione se il virus abbia sviluppato
delle mutazioni preoccupanti. In particolare si sta discutendo
su una mutazione emersa a febbraio in Europa, e ora presente in
tutto il mondo, che sembra rendere il virus più infettivo in
laboratorio, ma non è chiaro che effetto abbia sull'essere
umano. E poi il vaccino funzionerà? I pochi dati sull'uomo
suggeriscono che i vaccini contro il Covid-19 possano indurre il
corpo a creare dei potenti anticorpi neutralizzanti, ma non è
ancora chiaro se bastino a fermare nuove infezioni e quanto
durano. Infine il mistero sull'origine del virus. Si concorda
sui pipistrelli ferro di cavallo come punto di partenza. Per i
ricercatori il virus potrebbe essere passato attraverso un
ospite intermedio prima di diffondersi all'uomo, come il
pangolino, ma senza risultati definitivi.
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