"Il mio silenzio di questi giorni
sui social è stato doveroso, ne ho lette di cotte e di crude,
rimbalzando tra le definizioni di 'truffatore' e quelle che mi
vedevano dare la colpa agli 'haters' per la delicatissima
situazione in corso. Smentisco categoricamente: non sono un
truffatore e gli haters non hanno colpe, se non quelle di ferire
i miei sentimenti. Ho scelto di rimanere in silenzio fino ad
oggi perché mi hanno insegnato che prima di proferire parola
bisogna sapere ciò di cui si andrà a parlare e così ho fatto".
Inizia così il lungo post su Facebook di Paolo Palumbo, il più
giovane malato di Sla d'Europa, finito al centro di un caso
internazionale, probabilmente una truffa, dopo il suo accesso
alla terapia innovativa Brainstorm. Lo chef oristanese ha
pubblicato la foto della denuncia alla Polizia postale
presentata dal fratello Rosario.
"In seguito al mio sciopero della fame, durante i primi giorni
di aprile - spiega Palumbo - abbiamo ricevuto dalla Nunziatura
Apostolica di Gerusalemme i contatti di due medici della clinica
Hadassah (dove mi sarei sottoposto alla cura sperimentale). Uno
di questi due contatti era il prof. Dimitrios Karussis. Il mio
medico Vincenzo Mascia ha iniziato uno scambio di email con il
professore, ricevendo però risposta da un indirizzo di posta
alternativo all'originale (giustificato dall'interlocutore come
indirizzo usato in seguito al crash della sua mail principale).
Il 21 aprile arriva la specifica per ciò che riguarda la cifra
da spendere per l'acquisto della terapia, il 24 (quindi solo
dopo la notifica da parte del medico) è stata indetta la
campagna di GoFundMe che tutti voi conoscete bene. Forse non
molti ricorderanno che il 20 maggio Rosario ha pubblicato un
post in cui si faceva riferimento a una mail anonima che ci ha
avvertito nei confronti di una persona che metteva in dubbio la
nostra trasparenza. Quella stessa mail ci avvisava che con tutta
probabilità quello stesso personaggio stava creando account
fasulli per depistarci. E noi siamo cascati nel tranello".
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