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Shopping: non ci fidiamo più, tutto ‘sotto controllo’ a caccia di autenticità

Shopping: non ci fidiamo più, tutto ‘sotto controllo’ a caccia di autenticità

QrCode, App e sensori leggono etichette, smascherano fake e ora testano pure il whisky

06 luglio 2022, 13:47

di Agnese Ferrara

ANSACheck

QrCode, app e sensori leggono le etichette. - RIPRODUZIONE RISERVATA

QrCode, app e sensori leggono le etichette. - RIPRODUZIONE RISERVATA
QrCode, app e sensori leggono le etichette. - RIPRODUZIONE RISERVATA

Abbiamo fame di ‘controllo’  quando spendiamo i nostri soldi perché andiamo a caccia dell’autenticità e ci sentiamo traditi da fake, disinformazione, concorrenza sleale, mancanza di chiarezza anche quando compriamo una bottiglia di olio o una crema idratante. Come consumatori vogliamo la ‘controprova’, una volta eravamo ‘incontentabili’ come recitava Carosello in un famoso spot della Ignis, oggi probabilmente siamo bombardati da così tanti input, non sempre ritenuti veritieri, che una mano può darcela solo la tecnologia? Così gli analisti di Mintel, agenzia inglese di market intelligence, spiegano il fenomeno crescente del ‘controllo’, appena inquadrato in un report mondiale che cade proprio quando si apre la stagione dei saldi che, come ci ricordano in questi giorni le asso azioni di consumatori potrebbero celare anche qualche bufala.
Così si spiegherebbe il boom delle App che, smartphone in mano, scansionano etichette e ci dicono se il prodotto è davvero così buono come lo spot ci assicura e magari ci fanno anche risparmiare abbandonando la crema per il viso  di alta gamma che (al costo di oltre 2.000 euro al litro) equivale all’altra più cheap? Idem quando sperimentiamo prima virtualmente (con altre numerose applicazioni per il telefonino) come saremo con quel taglio di capelli che ci propone il parrucchiere, oppure indossando un vestito visto in vetrina?  Seguono i dispositivi indossabili che monitorano la nostra salute e il livello di forma fisica, un ‘abitudine oramai acquisita che sostituisce spesso allenatori e trainer. Sui verdetti scodellati da App e piattaforme si può discutere ma è indubbio che tali sistemi rispondono alla carenza di fiducia e alla fame di autenticità.
AirTag di Apple è ad esempio un dispositivo che può aiutare i viaggiatori che usano iPhone proprio a localizzare o a rintracciare i propri bagagli. In pratica agganciato a borse, chiavi, zaini o valigie, sfrutta la vasta rete globale Dov’è e consente di localizzare un oggetto smarrito mantenendo al contempo privati e anonimi i dati personali grazie alla crittografia end-to-end., consentendo di non perdere mai di vista i propri bagagli . Ultimo gingillo hitech per placare la fame di controllo  (senza rivolgersi ai nostri simili perché ci fidiamo sempre meno) pare essere il sensore per il whisky che fa da controprova alle lodi che può tessere, ad esempio, un barman che ce lo propone. Messo in commercio lo scorso anno per ora solo in Inghilterra dal brand Eluceda (specializzato nel filone ‘autenticazione’ di prodotti, a proposito di  controprove), è una sorta di naso elettronico portatile che, immerso nel bicchiere fa una analisi elettrochimica completa del superalcolico dicendoci come è composto.
“La sensazione di precarietà e la mancanza di sicurezza economica, accentuate dalla pandemia, stanno incrementando la necessità di poter controllare le nostre vite quotidiane e lo facciamo usando la tecnologia, mentre facciamo la spesa, siamo in casa o ci sediamo al tavolo di un ristorante, - spiegano gli autori dell’analisi. – I consumatori hanno bisogno di chiarezza, trasparenza, flessibilità e più opzioni per intraprendere scelte consapevoli. Vogliono perciò sapere tutto su composizione e ingredienti, sia quelli inclusi che quelli esclusi, e perché. Vogliono inoltre  conoscerne l’efficacia ed essere sicuri che quel prodotto mantiene ciò che promette. Più ci sentiamo precari e poco fidati di ciò che sentiamo e più vorremmo avere tutto sotto controllo. Questo vale per i cittadini americani, europei e dell’area Asia-pacifica” .
“A fronte di un dilagare di bufale e fake, anche difficilmente rintracciabili perfino con i sistemi di fact-cheking, sarà sempre più difficile difendere l’autenticità. I marchi che seguiranno la strada della chiarezza, usando la tecnologia, faranno la differenza". Come esempio l’analisi Mintel include la storia del band brasiliano della cosmesi Boticàrio Group che ha annunciato la creazione del ‘Transparent Beauty Platform’ , un sistema che, con podcast, video e contenuti esclusivi, informa i consumatori sull’intera catena di produzione dei prodotti di bellezza, secondo i principi di trasparenza e sostenibilità. 

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