(di Alessandra Magliaro) Su un canale social 'superato' come Facebook, la sua pagina conta oltre 3 milioni di follower e oltre 30 sono i profili che sfruttando il suo nome cercano amici, su Instagram invece sono 5,4 milioni: i 'numeri' di Mariano Di Vaio, 27 anni, mettono sul podio questo modello di Assisi tra i personaggi più seguiti sui social insieme a Chiara Ferragni. Nella classifica 2016 su Instagram è al terzo posto, prima di Belen, Fedez e pure di Papa Francesco. Come si diventa Mariano Di Vaio? ''La storia parte appena 4 anni e mezzo fa, con tanta passione e anche una coincidenza sfortunata ma per restare al top non basta. Quando in tanti mi chiedono come si fa ad avere dei follower, penso - dice in un'intervista all'ANSA - che la domanda di per sè sia sbagliata: quando ho aperto il blog l'ho fatto per me, mi piaceva l'idea di parlare di moda, di un mondo che conoscevo, non certo ponendomi obiettivi, poi con il successo è arrivato il resto e ho cercato di farmi aiutare perchè la qualità in questo settore conta davvero moltissimo. Pubblicare foto belle è la prima cosa: basta vedere i profili in giro, di selfie con il cellulare non si va avanti''. Ora è alla Fashion Week di Milano per presentare il 22 febbraio all'IQOS Embassy il restyling del suo blog che nel frattempo è diventato una piattaforma di e-commerce. Di Vaio è partito dall'Umbria per Londra e New York dove ha lavorato come modello, indossatore ma avendo come obiettivo la recitazione.
Arrivato secondo a New York con una borsa di studio per studiare a fare l'attore ma solo per metà coperta dal sussidio ha incassato la sconfitta dalla quale però è partito tutto. ''I miei non mi hanno voluto più aiutare in questa esperienza all'estero e io a malincuore sono dovuto tornare a Perugia, quanti pianti ho fatto in quell'aereo di ritorno. Sono tornato all'università ma poi ho avuto l'intuizione di mettere a frutto quello che avevo imparato all'estero dove su questo argomento erano davvero più avanti. Così è nato il fashion blog ed essendo il primo realizzato da un uomo credo che per questo io sia diventato un modello di successo. Ma - prosegue - anche sul cinema che è una mia grande passione mi sono preso una rivincita''. S'intitola ''Deported'' il primo film, girato 4 mesi fa a Los Angeles, ''il mio debutto come attore''.
Nel frattempo Di Vaio, in prima fila in tutte le sfilate, nome arcinoto nell'ambiente della moda, oltre che fashion blogger è diventato - come si usa in questo settore - anche designer con una sua linea di scarpe, occhiali e gioielli e con la sua azienda di abbigliamento in vendita e-commerce, la Nohow di Perugia, realizza con 15 dipendenti capi che lui stesso disegna. Icona di stile ed eleganza, seguito da tanti giovani, Di Vaio ammette di essere, come peraltro altri suoi colleghi, in una posizione fluida che rispecchia proprio i nostri tempi: è un fashion blogger, in prima fila alle sfilate dove prima sedevano le firme della moda, è un imprenditore della moda a tutti gli effetti ed anche un ricercato influencer dunque in conflitto con tutto questo. Il meccanismo della moda è ormai tale che i brand, anche quelli più importanti, come Tommy Hilfiger ad esempio, fanno comunicazione solo attraverso gli influencer perchè i loro post su instagram sono virali e arrivano a milioni di persone molti di più di qualsiasi altro testimonial e di fatto sono le nuove star. Una bolla destinata ad esplodere? ''Me lo chiedo anche io. Non ho una ricetta in merito, solo di essere più sincero possibile con chi ti segue e dire si solo ai marchi che davvero ti piacciono''.
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