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I magazzini del lusso Neiman Marcus in bancarotta

I magazzini del lusso Neiman Marcus in bancarotta

Schiacciata da debito e chiusure per coronavirus, big Usa crolla

NEW YORK, 08 maggio 2020, 00:58

di Serena Di Ronza

ANSACheck

Neiman Marucs filed for bankruptcy © ANSA/EPA

Neiman Marucs filed for bankruptcy © ANSA/EPA
Neiman Marucs filed for bankruptcy © ANSA/EPA

I grandi magazzini per i ricchi in bancarotta. Schiacciata dal debito e dal coronavirus, Neiman Marcus fa ricorso al Chapter 11 con il quale punta a una drastica ristrutturazione per tornare agli splendori di un tempo. Ma non è escluso che più snella e meno indebitata, la società finisca nel mirino di papabili acquirenti fra i quali spicca il nome di Saks Fifth Avenue, che da anni la corteggia con l'obiettivo di mettere le mani su Bergdorf Goodman, il tempio del lusso di New York con i suoi grandi magazzini.
    Nei suoi 112 anni di storia Nieman Marcus è diventata sinonimo di lusso. Fondata nel 1907 in Texas è diventata da subito un magnete per i petroldollari del boom energetico che lo stato stava sperimentando. Sotto la guida di Stanley Marcus, il figlio di uno dei fondatori, la catena di grandi magazzini si è affermata come pioniera in molte aree delle vendite al dettaglio lanciando un programma fedeltà e introducendo sfilate settimanali per i clienti, di fatto gettando le basi degli standard per il servizio consumatori ancora attuali.
    Lo splendore del passato è andato svanendo negli anni con il cambio dei gusti dei consumatori e l'ascesa dei colossi online, in primis Amazon. I 5,1 miliardi di dollari di debito accumulato stavano già creando problemi alla catena prima del coronavirus che, con le chiusure imposte, non ha fatto altro che accentuare i problemi esistenti fino alla richiesta di bancarotta. Un processo con il quale vuole ristrutturare 4 miliardi di dollari di debito e per navigare il quale si è assicurata un finanziamento da 675 milioni. La bancarotta di Neiman Marcus segna l'ennesima pagina nera per il settore delle vendite al dettaglio americano che negli ultimi anni, complice l'ecommerce, ha perso colossi come Toy R Us, RadioShack e Barneys. L'ultimo in ordine temporale a gettare la spugna è stato J Crew, che ha annunciato la bancarotta fra vendite e domanda in caduta libera e con prospettive al momento limitate di recuperare.
   

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