I crimini ambientali e quelli compiuti
dalle ecomafie sono stati oggetto di studio all'Istituto
Alberghiero Marco Polo di Genova nell'ambito del progetto
'EcoEd' su iniziativa del Miur e del Mibact. La finalità del
progetto era sensibilizzare gli studenti a questi crimini e
mostrare esempi di buone pratiche, scoprire atti di
responsabilità sociale da parte delle aziende e favorire lo
sviluppo delle competenze trasversali sulla lettura
cinematografica per promuovere l'obiettivo 16 dell'Agenda 2030.
Il progetto è stato seguito dai docenti Alessandra Vaccari,
Biagio Tufo e Luca Tasso. Gli studenti hanno imparato a
realizzare un videoclip dedicato all'impresa etica. I ragazzi
hanno fatto visita a imprese attente alla responsabilità sociale
scoprendo come si può lavorare per l'ambiente. E' stata presa
coscienza di cosa è il caporalato, cosa significa rispettare la
legalità nella produzione agricola, del ruolo dell'informazione.
E' stata realizzata anche una trasmissione radiofonica con
interviste a esperti. Tiziana Cattani di Coop Liguria ha
ricordato agli studenti che "oltre 400 mila persone sono
sfruttate in agricoltura", sottolineando come Coop da sempre
esercita un controllo sulla filiera e su come le azienda
trattano i lavoratori. Leonardo Palmisano, autore fra l'altro di
'Mafia caporale', ha raccontato le storie dei braccianti
immigrati che non hanno diritto neppure a un medico quando si
sentono male. "Uno dei compiti dell'informazione è portare alla
luce questi fenomeni", ha detto agli studenti Renato Truce di
Zai.net. Ai ragazzi, un gruppo di 24, è stato spiegato anche
come le scelte personali pesano sul rispetto dell'ambiente.
Quattro di loro hanno fatto visita alla Granarolo e al
laboratorio del pasticciere Gino Fabbri.
Il 23 maggio all'Istituto Marco Polo si terrà l'evento finale
durante il quale sarà proiettato il video realizzato dai
ragazzi.
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