La pizzeria Porta Pazienza, al
Pilastro di Bologna, è uno dei luoghi simbolo dell'impegno
cittadino contro le mafie grazie all'impegno del suo fondatore,
Michele Ammendola, morto a causa di un malore il 7 gennaio.
Questa mattina Libera Emilia-Romagna ha scelto il cortile della
pizzeria, dedicato a don Peppe Diana, vittima innocente di
mafia, come sede per presentare 'Rotte antimafia'. Un progetto,
organizzato in collaborazione con Cgil, Cisl, Uil, Legambiente,
Anpi, Arci e la Regione, che da domenica 6 marzo fino
all'autunno attraverserà l'Emilia-Romagna con eventi,
spettacoli, convegni e tornei sportivi per promuovere la
legalità e la giustizia sociale.
La carovana "passerà non solo nei centri urbani - ha detto
Elly Schlein, vicepresidente della Regione Emilia-Romagna - ma
anche nelle aree interne e montane. Vogliamo illuminare le
periferie perché abbiamo la consapevolezza che per non lasciare
un centimetro alle mafie dobbiamo occuparci anche dei luoghi
marginali. È l'abbandono che favorisce l'infiltrazione mafiosa".
Si comincia domenica alle 17 dal Pilastro, con l'incontro 'La
mafia a trent'anni dalle stragi, le verità nascoste e quelle
rivelate. L'arte musicale contro la cultura mafiosa', al quale
parteciperà anche il docente Nando Dalla Chiesa, e con il
concerto al teatro Galliera di Pippo Pollina e del Palermo
acoustic quartet. Il 21 marzo, ventisettesima giornata del
ricordo delle vittime innocenti delle mafie, la carovana fa
tappa a Longastrino, frazione di Argenta, nel ferrarese, dove da
pochi giorni un bene confiscato è stato assegnato
all'amministrazione locale. All'inizio di aprile, l'1 e il 2,
gli incontri nella provincia di Forlì-Cesena, per poi chiudere
il 7 maggio, a Reggio Emilia, con una giornata nel quartiere
Rosta Nuova dedicata all'inclusione.
"Con la pandemia c'è stata una riduzione dei luoghi dei
momenti di incontro - ha spiegato Daniele Borghi, referente di
Libera Emilia-Romagna - per contrastare i fenomeni mafiosi serve
una reazione che stimoli la socialità, la conoscenza e il
contrasto della cultura mafiosa".
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