"La diffusione del virus sta
procurando un danno ancora più grave; si è insinuato nelle
nostre famiglie, ha rivoluzionato le tradizioni natalizie e ora
si accinge a influenzare negativamente le relazioni all'interno
della comunità scolastica. I dirigenti scolastici stanno
raccogliendo le certificazioni per la quarantena dal personale e
dalle famiglie. Dopo la decisione del consiglio dei Ministri,
sono scattate tutte le azioni che dovrebbero garantire un
rientro in presenza ma è solo una narrazione virtuale,
spiacevole e incoerente. In migliaia di istituzioni scolastiche
ci sono elevati rischi di ripresa a singhiozzo, di attività
didattiche per poche ore o solo per qualche classe" . Lo dice la
segretaria della Cisl Scuola Maddalena Gissi.
"Sono gli stessi dirigenti scolastici ad affermarlo, con una
lettera aperta al Premier Draghi, un appello accorato che invita
alla programmazione più che alla decisione olografica. Non è
ancora chiaro come si potrà superare il limite imposto dal
garante della privacy; c'è molta tensione e si rischia di
alimentare il conflitto tra gli alunni non vaccinati e gli
altri.
La scuola non è solo un luogo fisico, con ambienti circoscritti
e controllabili con uno sguardo o con un bottone. La scuola è
vita, sono persone che comunicano tra loro, interagiscono,
apprendono, costruiscono relazioni; si vive in ambienti piccoli
e in alcuni casi angusti. Nelle aule ci sono bambini ed adulti
con riferimenti sociali diversi, livelli culturali ed esperienze
personali che trovano radici in contesti unici.
Scegliere di aprire le scuole per un'azione che rischia di
rimanere sulla carta senza riflettere sugli effetti collaterali
e sugli interventi inadeguati di cui nel frattempo nessuno si è
preoccupato, ha deluso i tanti che si aspettavano decisioni di
buon senso più che di estetica istituzionale.
I dirigenti attiveranno comunque la Dad per necessità, così come
è previsto nel protocollo per la sicurezza al fine di eliminare
occasioni di contagio; è ancora una volta un modo per aggirare
le responsabilità a livello di Governo, scaricando le decisioni
su chi vive i problemi e deve risolverli.
Restiamo in attesa di una convocazione urgente del ministero ;
non vorremmo leggere sull'ennesima circolare come si
interpretano le norme", conclude la dirigente sindacale.
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