Continua, a colpi di ricorsi e
sentenze, la battaglia tra gli operatori telefonici e i genitori
delle scuole Cairoli e San Giuseppe, nel quartiere Prati e
Trionfale a Roma che si oppongono all'installazione di tre
ripetitori di antenne a pochi metri dai plessi scolastici.
Il Consiglio di Stato, sezione VI, presidente Santoro,
consigliere estensore Leitner, ha confermato, con una ordinanza
depositata oggi, che le tre antenne posizionate sopra la scuola
Cairoli e il liceo Tacito e nei pressi della scuola S. Giuseppe
devono restare spente, concedendo alle compagnie telefoniche di
soprassedere dalla rimozione dell'opera sino alla definizione
del giudizio di merito e ordinando al Tar una celere fissazione
del giudizio di merito.
Gli avvocati Antonio Talladira e Loredana Alcamo - che seguono
la vertenza per conto dei genitori del bambini delle scuole
materna ed elementari Carioli e San Giuseppe - esprimono
soddisfazione "perché anche il supremo organo amministrativo -
sia pur in sede cautelare - ha confermato quanto da loro
sostenuto dal 2015 a supporto del comitato dei genitori: le
Stazioni radio base sono potenzialmente nocive per la salute e,
per quanto possibile, debbono essere tenute lontane dai luoghi
frequentati assiduamente dai minori che già vi sono esposti
quotidianamente. Visto il numero esorbitante di antenne che
spuntano come funghi nelle nostre città - osservano i due legali
- almeno teniamole lontano dalle scuole. Sulla base degli
attuali studi nessuno può affermare con certezza che le
radiazioni elettro - magnetiche non siano nocive per la salute,
in particolare di soggetti fragili come i bambini; quando le
compagnie escludono (non si sa come) un danno alla salute a
discapito del loro danno economico stanno travalicando le
conoscenze scientifiche per affermare il loro diritto a
collocare le Stazioni radio base dove meglio credono. Peraltro,
seppur con colpevole ritardo, il I Municipio si è attivato
indicando una mappa aggiornata di siti dove ricollocare le
antenne senza pericolo per i minori, senza ottenere però le
attese risposte dalle compagnie. Noi continueremo la nostra
battaglia giudiziaria confidando che una battaglia giusta
otterrà un giusto riconoscimento in sede giudiziaria, come è
avvenuto sino adesso".
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