"Nel momento in cui in Europa ed
anche fuori si ergono nuovi muri, le Università rispondono con
l'inclusione: sono stati i giovani e soprattutto gli
universitari ad incarnare la percezione più positiva e
gratificante dell'idea di Europa unita". Parola del rettore
dell'Università La Sapienza Eugenio Gaudio, che oggi ha
inaugurato l'anno accademico 2018-2019 e il 716mo anno dalla
fondazione nel segno dell'Europa, presenti, per il Governo, il
premier Giuseppe Conte e il ministro dell'Istruzione Marco
Bussetti.
"L'Italia - è stato il grido d'allarme di Gaudio - investe
per l'alta formazione 100 euro per abitante, la Germania 300 e
la Corea del Sud più di 600. Solo l'investimento in ricerca e
innovazione può farci ripartire altrimenti l'Italia appare
destinata ad un lento ma inesorabile declino, con l'età media
dei docenti ordinari di 56 anni e dieci anni di mancati
investimenti in aule e laboratori. Dobbiamo fare di tutto perché
i giovani siano trattenuti nel nostro paese e possano realizzare
le loro aspirazioni: troppo elevato è il numero di coloro che
lasciano il paese per lavorare all'estero, questo costituisce un
danno", ha ammonito il presidente del Consiglio Giuseppe Conte,
commosso per la sua partecipazione all'inaugurazione, ricordando
di aver studiato a La Sapienza "sono stati anni decisivi anche
per la mia crescita personale".
Per Giuliano Amato, che ha tenuto una prolusione "Dall'idea
di Europa alla costruzione europea", "l'Ue, pur criticabile per
eccessi e carenze, è vitale e non ha mai cessato di esserlo".
Per Amato "c'è un nuovo europeismo che sta prendendo corpo.
Diamogli tempo di assumere le redini, è possibile che ritrovi il
percorso tracciato dai suoi progenitori. Il favore per l'Europa
è sempre più largo tra i giovani".
Tra i dati forniti oggi sullo stato dell'Università italiana,
soddisfa parzialmente il fatto che ad un anno dal conseguimento
della laurea è occupato il 71,7% dei laureati triennali e il
73,9% di quelli magistrali, e che a cinque anni dalla laurea
salgono rispettivamente all'87,8% e all'87,3%. Tuttavia rispetto
alla media Ocse che si attesta al 30,3%, solo il 18,7% della
popolazione italiana adulta è laureata.
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