Apre al pubblico domani la
gioielleria archeologica con "Vanity: storie di gioielli dalle
Cicladi a Pompei", una mostra di preziosi monili emersi dagli
scavi di Ercolano, Pompei, dal villaggio primitivo di Longola e
altri siti archeologici della Campania, messi a confronto con
preziosi oggetti di ornamento femminile provenienti dalle isole
greche delle Cicladi: Delos, Santorini, Paros, Thera,
Despotikos. Circa 300 pezzi di inestimabile valore inseriti in
un allestimento di grande eleganza e suggestione, nella Palestra
Grande degli Scavi, dove figure come ombre di donne che
indossano proprio quei gioielli (immagini che ricalcano gli
affreschi delle domus pompeiane) rincorrono il visitatore dalle
pareti ai pavimenti, ma si rendono visibili solo a distanza e
scompaiono quando ci si avvicina, per un effetto ottico dei
pixel con cui sono state composte. "La mostra è costata un
milione di euro - spiega la Direttrice della Soprintendenza ad
interim, Alfonsina Russo - e sarà aperta fino a 5 agosto".
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