E' stata notificata nei giorni
scorsi la proroga delle indagini preliminari a carico di una
ventina di persone - tra le quali il presidente della Regione
Basilicata, Vito Bardi (centrodestra) e di due assessori in
carica, entrambi della Lega, indagati per peculato nell'ambito
di un'inchiesta, cominciata nel 2020, su presunti favori
ricevuti per usufruire di tamponi all'inizio della pandemia. La
notizia è stata pubblicata oggi sull'edizione Basilicata de "Il
Quotidiano del Sud".
Interpellato dall'ANSA, Bardi, attraverso il suo portavoce,
ha ribadito la sua "fiducia nella magistratura. Su tamponi e
vaccini - ha aggiunto il governatore lucano - ho fatto di tutto
per i lucani". Bardi ha inoltre confermato "la completa
disponibilità nei confronti degli inquirenti per fare chiarezza
su una vicenda che mi addolora molto e che riguarda un periodo -
la pandemia - che ha segnato profondamente la mia vita, dato il
mio impegno diretto e le mie enormi responsabilità dinanzi a un
evento imprevisto e imprevedibile, nei confronti del quale ho
investito tutte le mie energie unicamente per proteggere i
lucani".
Oltre a Bardi, hanno ricevuto l'avviso di proroga delle
indagini preliminari anche due assessori della Lega in carica
Francesco Fanelli (sanità) e Donatella Merra (infrastrutture),
un ex assessore, Gianni Rosa (Fratelli d'Italia) e un
consigliere regionale Giovanni Vizziello (Lega).
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