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Zerocalcare, in Palestina abominio di dimensioni storiche

Zerocalcare, in Palestina abominio di dimensioni storiche

Il fumettista all'Aquila, 'ci sono oltre 30mila vittime'

L'AQUILA, 08 aprile 2024, 12:56

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

"Quello che sta accadendo in Palestina è un orrore, un abominio che sta diventando qualcosa di storico a cui stiamo assistendo, senza che nessuno riesca a fare nulla per impedirlo". Lo ha detto Michele Rech, in arte Zerocalcare, protagonista oggi all'Aquila di una serie di appuntamenti organizzati dall'Accademia di Belle Arti dell'Aquila.
    "La posizione che avevo espresso riguardo alla non partecipazione a Lucca Comics mi sembra confermata dagli sviluppi della situazione attuale - ha aggiunto in riferimento al suo forfait lo scorso ottobre in virtù del patrocinio alla manifestazione da parte dell'ambasciata israeliana in Italia -.
    Ci sono oltre 30mila vittime, sono veramente preoccupato".
    Protagonista dell'incontro 'vivisezionedelfumetto', a cura del professor Michael Rocchetti (Maicol&Mirco), Zerocalcare presenta all'Aquila anche 'Kobane Calling'. Non il suo ultimo lavoro, ma sicuramente il suo titolo più celebrato e, purtroppo, il più attuale. "Non mi ha mai interessato raccontare la guerra in modo specifico - ha ricordato - per me è sempre stato importante raccontare l'esperienza che le popolazioni curde, e non soltanto loro, stanno vivendo nel tentativo di costruire una nuova società che ponga al centro l'emancipazione della donna e anche la convivenza pacifica. Occasionalmente, è stato impossibile non parlare della guerra vista la tensione con l'Isis e la Turchia nel periodo in cui ho viaggiato".
    "Sicuramente - ha aggiunto - in quel momento, arrivare in Siria era particolarmente complicato a causa del forte controllo esercitato allora dallo Stato Islamico. Attraversare quei confini e vedere comunque la relativa tranquillità in cui vivevano le persone in quei territori, nonostante la situazione fosse terrorizzante per noi, è qualcosa che mi ha colpito moltissimo". I viaggi in Turchia, Kurdistan, Siria, Iraq risalgono al periodo 2014-2016. "Nel frattempo sono passati 10 anni - ha detto ancora -. Tutto quello che era la minaccia dello Stato Islamico come entità che controllava vaste porzioni di territorio non esiste più, ma non per questo la situazione è migliorata".
   

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