Open Fiber investe in Liguria, nelle città di Savona e Imperia, per realizzare una infrastruttura a banda ultra larga di 180 chilometri totali. L’investimento dell'operatore ammonta a 9 milioni di euro per Savona e a 5 milioni di euro per Imperia, e in entrambe sono già disponibili i servizi Ftth che garantiscono una velocità di navigazione fino a 1 Gigabit al secondo. Qui a Savona "siamo al 65% e stiamo lavorando per concludere tutta la rete entro marzo dell'anno prossimo. Il nostro obiettivo è connettere quante più unità immobiliari possiamo di questa città", ha spiegato il field manager Open Fiber di Savona, Paolo Raffo. Per quanto riguarda Imperia, il progetto "è partito alla fine del 2020 e siamo arrivati a un ottimo punto nell'avanzamento dei lavori", ha detto il field manager Open Fiber della città, Simone Farello. "Contiamo - ha precisato - di avanzare molto velocemente nella seconda parte del 2021, e poi per tutto il 2022. Così da arrivare, entro la fine del 2022, a dare la copertura a tutta la città di Imperia. Abbiamo deciso di iniziare dalla zona di Oneglia e, presto, ci sposteremo in quella di Porta Maurizio". "Siamo lieti che Imperia sia tra le prime città che hanno avuto un investimento da Open Fiber, per un importo vicino ai cinque milioni di euro, che garantirà a 16mila famiglie il collegamento con la banda ultra veloce", ha dichiarato il sindaco Claudio Scajola, sottolineando come questo sia "molto importante in una città come Imperia, che vuol crescere, che ha il porto turistico più grande del Mediterraneo, che ha bisogno di avere una connessione sicura e veloce". Open Fiber spiega inoltre che Savona è aperta alla vendibilità da circa un anno e le unità abitative connesse sono, ad oggi, circa 18mila, mentre a Imperia la vendibilità è stata aperta a fine aprile 2021, con 7.000 abitazioni e uffici connessi. Compessivamente, in Italia, sono oltre 12 milioni le unità immobiliari connesse alla rete ultrabroadband di Open Fiber, sia nelle città che nelle zone rurali del Paese. Il piano complessivo dell’azienda vale oltre sette miliardi, tra investimenti privati e fondi pubblici, derivanti dalle gare vinte. Attraverso l’ingresso nel mercato di Open Fiber l’Italia si colloca al secondo posto nell’Ue, dopo la Francia e prima della Germania, per unità immobiliari cablate in Ftth nel 2020. Open Fiber si conferma quindi il terzo operatore Ftth in Europa, dopo la spagnola Telefónica e la francese Orange, con la rete più vasta in Italia.
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