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Crisi: Piketty, Ue spende interessi debito 100 volte Erasmus

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TRENTO - "Per l'Erasmus l'Europa spende 2 miliardi di euro, ma ne spende 100 volte di più per gli interessi del debito pubblico". A sottolinearlo, al Festival dell'economia a Trento, l'economista francese Thomas Piketty, professore di Economia alla Paris School of Economics e dell'Ecole des hautes études en sciences sociale (Ehess), che sul tema della distribuzione della ricchezza e delle disuguaglianze di reddito ha fondato molti dei suoi studi. "Ciò avviene - ha sottolineato in una conferenza stampa prima del suo intervento ufficiale al Festival - nonostante tutti apprezziamo programmi come l'Erasmus. E' un esempio concreto di come non ci sia una scelta decisionale univoca sul futuro dei giovani da parte delle istituzioni europee". "Sono d'accordo – ha proseguito - con la tesi espressa dal Nobel Jospeh E. Stiglitz: in Europa l'austerità e la mancanza di politiche unitarie e decise stanno facendo pagare ai giovani i debiti dei loro genitori e dei governi". Gli ingredienti della sua ricetta per favorire la mobilità sociale in Europa li ha indicati in investire di più in formazione per i giovani, permettere la meritocrazia, affinché non siano sempre e solo i figli delle élite ad accedere alle università eccellenti, applicare una tassazione forte e uguale in tutta l'eurozona per le multinazionali, evitando di imporre pesi fiscali alle piccole medie imprese, abolire i paradisi fiscali e l'opacità finanziaria che permette a Paesi come la Svizzera di usare le fasce contributive di loro vicini. Autore del best seller 'Il capitalismo del XXI secolo' (2004), Piketty propone tra le varie misure per attenuare le asimmetrie tra sviluppo economico e distribuzione del reddito una tassa globale sulla ricchezza. "La verità – ha anche detto - è che c'è molta ipocrisia, tutti in realtà non vogliono lasciare i privilegi a continuare ad arricchirsi. La Norvegia potrebbe benissimo vivere bene anche se cedesse il suo petrolio all'Africa e la Svizzera dovrebbe essere sanzionata dall'Ue per la sua opacità finanziaria".

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