(ANSA) - ROMA, 10 FEB - Il Consiglio di Stato ha ritenuto
illegittima la decurtazione di quattro punti operata dall'Inps
ai candidati del concorso per la copertura di 967 posti di
"Consulente protezione sociale" muniti del diploma di
specializzazione per le professioni legali. La Terza sezione dei
Giudici di Palazzo Spada, accogliendo le tesi proposte dagli
avvocati Santi Delia e Michele Bonetti, ha stabilito il
principio secondo il quale di può derogare anche alla 'Lex
specialis di concorso' qualora manchi una previsione specifica
sulle valutazioni di taluni titoli. Gli appellati avevano
partecipato al concorso pubblico indetto dall'Inps, la
graduatoria finale, però, aveva attribuito loro un punteggio per
i titoli decurtato di quattro punti, avendo la Commissione di
concorso ritenuto, successivamente all'espletamento delle prove
orali, che il titolo dichiarato - ovvero il "diploma di
specializzazione per le professioni legali" - non fosse
equiparabile al Master di II livello frequentato. Secondo il
Consiglio di Stato, per evitare una "illogica e immotivata
disparità di trattamento", non può negarsi la piena
equiparabilità ai "titoli riconosciuti assimilabili e/o
equivalenti a titoli espressamente previsti dal bando di
concorso, e avuto particolare riguardo proprio al Diploma di
perfezionamento in professioni legali rispetto al Master di II
livello, equiparabili ai Master i corsi di perfezionamento post
lauream che presentino le medesime caratteristiche, con riguardo
alla durata, al numero delle ore di insegnamento, alla
previsione di un esame finale". "Quella di oggi - ha commentato
l'avvocato Santi Delia - è un'importante assai innovativa che
supera il dato formale del nomen iuris dei titoli per
valorizzare l'aspetto sostanziale e che rappresenterà una
limpida bussola per i successivi concorsi della Pubblica
amministrazione". (ANSA).