(ANSA) - ROMA, 09 FEB - "I bisogni di salute dei cittadini si
soddisfano garantendo la possibilità di scegliere un medico di
propria fiducia e assicurando una prossimità fisica, come quella
degli studi presenti capillarmente in ogni zona d'Italia, e non
a chilometri di distanza dalla propria abitazione" e, di certo,
"già dall'immediato futuro il medico di medicina generale andrà
messo nelle condizioni di fare più gioco di squadra". Lo afferma
il presidente dell'Enpam (Ente di previdenza dei medici e degli
odontoiatri) Alberto Oliveti, la cui Cassa, recita una nota,
"vede di buon occhio il modello di riorganizzazione dei servizi
sanitari territoriali individuato dalla società di consulenza
Mercer, in uno studio pubblicato questa settimana". Tale
disegno, concernente i 'camici bianchi' di famiglia, va avanti,
"già previsto dal Pnrr, sarebbe impensabile" se il
professionista "diventasse dipendente, con tutte le rigidità che
questo rapporto comporta, anziché farlo restare un libero
professionista parasubordinato, Dovrà cambiare, invece, il
meccanismo di remunerazione, prevedendo una soluzione mista tra
una quota riconosciuta per ogni assistito (quota capitaria) e
una quota per le ore lavorate, ad esempio, presso le case di
comunità (quota oraria). Così, il medico potrà assicurare
assistenza e cure primarie con tutte le modalità, sia ricevendo
presso il proprio studio, sia andando al domicilio del paziente,
sia mettendosi a disposizione per attività comunitarie per le
ore richieste", si chiude la nota dell'Enpam. (ANSA).