(ANSA) - ANCONA, 19 OTT - La sostenibilità economica e
ambientale del cibo è argomento discusso. I litri di acqua
impiegati per produrre un etto di carne e l'impatto sulla
biodiversità della "Western diet" e dei cibi da fast-food stanno
convincendo man mano anche le masse a investire su prodotti bio.
Ma questo basta? Qual è il futuro del cibo e della ristorazione?
Ne ha parlato lo chef stellato Stefano Ciotti, del Nostrano di
Pesaro, durante uno degli eventi di Open, il Forum
dell'innovazione, la Biodiversità e la ripartenza, presso
l'Istituto Alfredo Panzini di Senigallia, in occasione delle
Olimpiadi europee delle scuole alberghiere, che vedono impegnati
centinaia di studenti da tutto il Continente. Ciotti p ha
parlato dell'importanza di formare i giovani all'alimentazione
del futuro, in ottica green: "Il cuoco di domani deve avere
prima di tutto consapevolezza dei prodotti che utilizza, delle
materie prime". E se nella sua cucina non si usano insetti (o
almeno non ancora, sottolinea), non bisogna chiudere le porte:
"Magari donano una certa acidità a un impasto per le
tagliatelle". (ANSA).