- La candidata presidenziale statunitense del Partito Verde, Jill Stein, è stata arrestata sabato durante una protesta filo-palestinese alla Washington University di St. Louis, nello stato del Missouri. Lo riferisce la Cnn. "Non siamo a conoscenza di alcuna accusa in questo momento", ha detto il portavoce della sua campagna.
Stein era alla protesta per sostenere gli studenti che avevano allestito un accampamento e ha dichiarato che non se ne sarebbero andati finché la Washington University non avesse disinvestito dalla Boeing e avesse boicottato le istituzioni accademiche israeliane, tra le altre richieste. In un video registrato prima del suo arresto e pubblicato su X , la candidata del Partito dei Verdi alla Casa Bianca ha affermato di essere a sostegno degli studenti e del loro diritto costituzionale alla libertà di parola. "Saremo qui in linea con gli studenti che si battono per la democrazia, per i diritti umani, per porre fine al genocidio", ha detto Stein. David Schwab, direttore delle comunicazioni di Jill Stein per la presidenza, ha dichiarato che Stein ha tentato di allentare la tensione tra manifestanti e polizia sabato pomeriggio, ma che la polizia "non ha reagito" e ha iniziato gli arresti poco dopo.
Mentre proseguono gli arresti in tutte le università americane dove da giorni è in campo la protesta dei pro-Palestina, la polizia ha intanto circondato la University of Southern California (Usc) di Los Angeles, dov'è in corso da giorni una protesta, come in molti altri campus universitari americani, pro-palestinese, con accampamenti "illegali", mentre alcuni agenti sono entrati all'interno. Lo scrive la Cnn, aggiungendo che la polizia di Los Angeles è in "preallerta tattica" e che non è chiaro il motivo. Nel campus dell'Usc nei giorni passati ci sono stati oltre 100 arresti e nelle ultime ore c'è stata anche un reclamo delle autorità accademiche per atti di "vandalismo", inclusa la scritta a spray "Fermate il genocidio" sulla base della scultura "Tommy Trojan", una delle icone dell'Usc. "Condanniamo qualsiasi forma di antisemitismo, ma rispettiamo il diritto a proteste pacifiche. E lasciamo alle autorità locali la loro gestione", ha detto il portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby in un'intervista ad Abc.
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