In una passeggiata alla scoperta di Udine, tra chiese, palazzi e musei, o lungo le sue rogge, è impossibile non fermarsi in una vecchia osteria o in uno dei tanti locali che affollano il centro storico. Tappa obbligata è infatti una pausa per il tajut, in friulano "taglio", ossia il bicchiere di vino. Un vero e proprio rito che si ripete in particolare la sera all'ora dell'aperitivo o nei weekend. Ad accompagnare un buon calice, i locali del capoluogo friulano offrono poi una grande varietà di insaccati serviti su croccanti crostini di pane, dal salame friulano alla salsiccia, dalla soppressa alla pancetta o al lardo, passando per l'immancabile prosciutto di crudo di San Daniele o di Sauris o quello cotto servito con il kren, la radice di rafano grattugiata sopra. Richiamato l'appetito con l'aperitivo, ci si può quindi perdere tra i numerosi piatti della tradizione friulana - dal frico alla zuppa di orzo e fagioli, dalla selvaggina alla brovada con il musetto fino ai cjarsons, gli gnocchi carnici in cui il salato sposa il dolce - proposti dai tanti ristoranti e osterie. Per chi visitasse Udine a settembre, inoltre, imperdibile è Friuli Doc, la "summa" di tutta la produzione enogastronomica regionale che si può degustare ogni secondo fine settimana di settembre, quest'anno dal 12 al 15, quando l'intero centro storico viene invaso da centinaia di stand che propongono vini e piatti della tradizione friulana e del Friuli Venezia Giulia. Tra gli itinerari proposti da PromoTurismoFvg e selezionati per il capoluogo friulano ci sono poi anche diverse botteghe artigiane dove è possibile scoprire, tramite visite guidate, tutto il fascino dei mestieri di una volta e tramandati fino ad oggi.